In realtà l’idea nasce da lontano, precisamente dal 2019, quando l’ Amministrazione capeggiata da S. Bottone, utilizzando dei Fondi regionali, mi convocò per creare un evento in occasione della festa che potesse raccontare la festa stessa, qualcosa che potesse mescolare il Sacro con il profano e che coinvolgesse adulti e bambini. Di qui l'idea nata da me e dall’”Associazione Ceramisti e Design campani” che raccoglie, al suo interno figure professionali dell'ambito della Ceramica e non solo, con vari rappresentanti per ogni città campana che presenti una vocazione ceramista.
Forse io ne costituisco l'eccezione in quanto la mia passione non mi è stata trasmessa dal mio paese, ovviamente per il fatto che a Pagani non abbiamo una vera e propria tradizione legata alla ceramica. In ogni caso, riflettendo su sul da farsi, abbiamo pensato di creare un evento che potesse qualche modo aggregare e allo stesso tempo raccontare il culto della Madonna delle Galline e siam partiti proprio dalle origini del culto delle Madonne, e cioè dal fuoco.
Quindi io credo che la ceramica al centro dell’evento ne sia stata la parte più vera e più adatta per raccontare, attraverso la terra stessa e la sua manipolazione, per far capire l’importanza degli elementi terra e fuoco. Questa è stata l'idea base che ci ha visti partecipare in maniera convinta e coinvolgente. Successivamente abbiamo creato i nostri laboratori in piazza ed ognuno si è caricato del proprio fardello professionale fatto anche di attrezzi e strumentazioni necessarie per costruire dei forni alimentati a legna per cuocere le creazioni.
Come dicevo prima, all'interno della nostra Associazione ci sono varie figure professionali tuttavia abbiamo ritenuto opportuno scegliere ed utilizzare la tecnica della ceramica perché ci sembrava quella più idonea e coerente. Sono stati realizzati in laboratorio circa 250 manufatti tra cui molte piccole gallinelle. Per realizzare la statua, invece è occorso circa un mese di lavoro in laboratorio ed in seguito è stata portata in piazza dov'è stato costruito un forno per permettere la successiva fase di asciugatura dello smalto
L’evento è stato dedicato in modo particolare ai bambini che hanno partecipato con entusiasmo. I piccoli decoravano i manufatti e ne aspettavano la cottura nei forni Raku realizzati. Qualcuno addirittura ha voluto ripetere l'attività per portare a casa un secondo pezzo. Sono stati coinvolti circa 200 bambini che, passando per la piazza, si sono incuriositi e spontaneamente hanno partecipato al laboratorio. All’evento sono state invitate delle Associazioni per diversamente abili le quali hanno condotto alcuni ragazzi che, assistiti dai loro tutor, hanno avuto la possibilità di elaborare, decorare le opere, attenderne la cottura e portare con sè il manufatto realizzato.
Sia ai bambini che agli adulti è stata mostrata la tecnica raku ed in tal modo è stata reso visibile a tutti come si possa trasformare la materia attraverso il fuoco dei forni.
Si è raggiunta l'apoteosi quando, con l’apertura del forno, si è vista finalmente la statua incandescente, collegandoci quindi all'antico culto delle Madonne nere, delle Esperidi, che rappresentano la pratica della primaria adorazione delle dee.
Per far meglio comprendere le fasi del lavoro, i lettori potranno visionare alcune sequenze in un video che ho predisposto per loro. Con un clic li condurremo in laboratorio:
Guarda videoLa manifestazione ha avuto la durata di tre giorni e si è conclusa brillantemente perché, pur avendo elaborato un progetto ed eseguito dei calcoli, si è trattato pur sempre di un modo empirico di realizzare un'opera, di un manufatto di particolari dimensioni utilizzando un forno comunque artigianale. In cuor nostro vi era pur sempre la preoccupazione che qualcosa potesse non andare. E finalmente dopo tre anni, con il plauso dell’attuale Amministrazione De Prisco, l’opera commissionata è stata restituita al Comune, in quanto proprietà della Civica Amministrazione.