The Capri Times

Giardini della Minerva

Storia , arte , natura
Текст: Caterina Marina Anselmo
Фото: Наталья Галкина Нови
Август 2020
История, искусство и природа в историческом центре Салерно: Vicolo Ferrante Sanseverino, в самом сердце древнего города, недалеко от западных стен средневековой эпохи. Ботаника, в современном понимании этого слова, приветствует нас среди террас, соединенных длинной лестницей, с которой можно наслаждаться прекрасным видом на город.
Используемый в средние века как «сад простых людей» для студентов медицинской школы Салерно, это удивительное место теперь живет иной реальностью. Об этом нам и нашим читателям рассказывает директор Лучано Мауро, агроном и ландшафтный архитектор, занимающийся реконструкцией окружающей среды, реставрацией исторического сада и дизайном общественных и частных садов.
Storia , arte e natura contraddistinguono il percorso odierno . Siamo nel centro storico di Salerno: vicolo Ferrante Sanseverino, nel cuore della città antica, a ridosso delle mura occidentali di epoca medievale,lungo il corso del torrente Fusandola.
Il giardino della Minerva, uno dei simboli della città, ritenuto l'antesignano degli orti botanici intesi nell'accezione moderna del termine, ci accoglie tra vari terrazzamenti collegati da una lunga scalea dalla quale si gode una meravigliosa sulla città.

Utilizzato nel Medioevo come "giardino dei semplici" ai fini didattici per gli studenti della scuola medica salernitana, l'ameno luogo vive oggi una nuova e diversa realtà. La racconta, per noi ed i nostri lettori, il Direttore Luciano Mauro, agronomo e paesaggista attivo nel campo della riqualificazione ambientale, del restauro del giardino storico e della progettazione di giardini pubblici e privati.






Direttore Mauro, gradiremmo una breve storiografia e descrizione del luogo che ci ospita


Il Giardino della Minerva è un gran bel giardino paesaggistico con una valenza particolare dovuta alla sua posizione: rivolto verso il centro storico da una parte, affacciato sul golfo di Salerno dall'altra. E' organizzato a terrazzamenti, con un sistema delle acque molto particolare, con il bordo e il percorso di risalita che poggia sulle mura medievali della città. Quindi, anche la scalea pergolata che lo delimita, basa sull'antica cinta.

E' un luogo urbanisticamente, paesaggisticamente, storicamente molto interessante per la città di Salerno e, a tutte le caratteristiche ,anche estetiche, elencate, si aggiunge la qualità primaria derivante dal fatto è lo spazio dove Matteo Silvatico, medico botanico vissuto tra il tredicesimo e quattordicesimo secolo, lavorava e faceva didattica con gli studenti di medicina .Qui imparavano a riconoscere le piante , o meglio, le porzioni di piante mediche utili per curare gli ammalati .Quale luogo migliore poteva individuare Silvatico se non il proprio giardino di piante officinali? Con questa operazione, si puo' dire che Matteo abbia inventato l'orto botanico .

I primi "Horti" nascono al servizio di una scuola di medicina allo scopo di conoscere e riconoscere le piante officinali ,per questo riteniamo che il Giardino della Minerva abbia un valore anche storico legato al fatto che trattasi di un primo esempio.

Altri sono nati a Padova e Pisa ma due secoli dopo rispetto al nostro che è sorto inconsapevolmente come tale perchè ,all' epoca ,non si pensava a costruire una istituzione di questo tipo. Era però una pratica al servizio di una scuola di medicina dove erano catalogate specie officinali e quest' operazione di catalogare le specie vegetali e di mostrarle, per usare una espressione latina , di "ostensio simplicium" , cioe"mostrare i semplici "trasformò questo luogo in un primo esempio inconsapevole di orto botanico .
Luciano Mauro
Direttore
Quando è avvenuto l 'incontro " tra lei ed il giardino ?
Il mio è un incontro "antico". A voler essere precisi posso dire che questo giardino lo conosco da tempo, quasi da sempre e per questo dobbiamo risalire alla mia infanzia ed a mio nonno. Egli era Presidente della "Pia casa di Ricovero", un'istituzione poco lontana da qui , che fu ospizio di mendicità e quando vi si recava, come spesso accade tra nonno e nipote, mi portava con sé per passare del tempo in questo spazio . Ne era proprietario il letterato Giovanni Capasso, professore di latino e matematica , che non aveva eredi. Mio nonno suggerì , convincendolo, all'illustre studioso di farne donazione alla Pia casa. Di conseguenza, quando il Giardino di Capasso con la Pia Casa , negli anni settanta, da Istituzione privata divennero proprietà Comunale , la città di Salerno si è ritrovata a possedere quel patrimonio. Giovanni Capasso è ricordato anche per avere fondato il " Convitto Galileo Galilei", che ebbe fortuna iniziale che venne meno in periodo successivo, fino a culminare nella chiusura nel periodo della seconda guerra mondiale . Ritornando a me, con il tempo abbandonai la consuetudine delle soste al Giardino. Tuttavia, dopo la laurea, nel pensare di riportare in auge l'idea di un orto botanico, della storia di Matteo Silvatico e dell'importanza del lavoro che aveva svolto nell'ambito della Scuola medica Salernitana, cominciai delle indagini alla ricerca di un luogo interessante dove poterne raccontarne la storia. Nell'esplorare i luoghi del Centro storico alle ricerca di un Sito idoneo (lavoro svolto in collaborazione con Enrico Auletta, architetto), mi ritrovai in questo giardino dove incontrai il fittuario, messo lì dal nonno anni prima, che abitava il livello del palazzo dove ci troviamo ora, mentre conduciamo l 'intervista e mi riconobbe come il nipote di don Gaetano Nunziante. L'abitazione era diroccata e con grandi problemi strutturali, ma molto romantica con le sue rovine al punto da rimanerne incantati e queste caratteristiche furono i motivi ispiratori che ci convinsero a ravvisarlo come luogo da proporre al Comune per istituire l'orto botanico. In realtà ,non sapevamo ancora che il luogo che sembrava che a noi sembrava così adeguato allo scopo fosse realmente il giardino di Matteo Silvatico. Al momento per noi era ancora il giardino del Professore Giovanni Capasso. Solamente, da indagini successive e da ricerche effettuate nel '92 dal alcuni storici presso l'Archivio della Badia di Cava dei Tirreni e l' Archivio Comunale di Salerno ,siamo giunti alla consapevolezza che quello spazio incantato ed incantevole fosse proprio il giardino del medico medievale.

E qui ricomincia il rapporto con il giardino nel quale entra prepotentemente Mauro Pellecchia, giardiniere capo, che ci ha seguito nella realizzazione della ricostruzione.


Gli aranci, posti all'ingresso ,rappresentano un esempio di grandi alberi più che centenari.
Quali le fonti di ispirazione per la riqualificazione del luogo?


Le fonti di ispirazione sono insite nello stesso luogo che non era "Giardino di delizie" con piante ornamentali ma officinali e non potevamo tradire la storia ed il primario utilizzo del sito. Quindi e' evidente che le piante che vengono coltivate e che possiamo osservare sono piante officinali.
Le piante più antiche di questo giardino?
Come convivono antichità e modernità tra i viali e le colonne?


In questo luogo convive l'anima della storia nobile della scuola medica e la conoscenza botanica con l'anima moderna del giardino .Siamo destinati ad essere orto botanico con degli obblighi precisi. Un esempio: se si vuole essere inseriti all'interno di una rete ,bisogna dotarsi di un "Index seminum" cioè l'indice dei semi a disposizione, per dare possibilità a tutti gli altri orti di utilizzare le piante qui esistenti . Disponiamo di un vivaio molto attrezzato fornito, recentemente ristrutturato , dove vengono svolte sperimentazione e didattica . Uno degli obblighi degli orti botanici sta, per l'appunto, nel dover svolgere attività legate all' argomento, quindi abbiamo istituito,tra le altre iniziative, dei corsi di botanica. Nel futuro prossimo avremo la possibilità di rimettere in sesto il piano superiore del fabbricato, ristrutturandolo grazie ad un finanziamento ottenuto e lo dedicheremo alla didattica ed alla sezione espositiva. Il tema e il nostro target riguardano il Giardino, la botanica e la storia della Scuola Medica Salernitana per cui svisceriamo gli argomenti attraverso seminari, convegni e, ovviamente, la didattica ed è questo il senso della modernità che sta tutto nella logica della gestione del luogo.
Mauro Pellecchia Capo Giardiniere
Al momento, cosa offre il Giardino? Quali attività è possibile svolgere al suo interno?
L'offerta sta in una visita particolare , ben organizzata sia dal punto di vista turistico che botanico. Le piante sono singolarmente cartellinate, riportano le indicazioni della specie e sono dotate di Codice Qr leggibile con Smartphone . Attraverso esso è possibile ottenere maggiori informazioni su come la pianta veniva utilizzata nella storia e come viene utilizzata oggi per cui possiamo affermare che visita, didattica o non, è davvero completa. Come dicevamo prima, all' attività didattica si affianca la convegnistica . Volendo sintetizzare, possiamo dire che l'offerta propone all'utenza tutto quello di cui può disporre un orto botanico
A questo punto io aggiungerei............." anche di piu!"
Un giardino vista mare………quali interazioni tra il verde della collina e l'azzurro mare prospiciente?

Colgo interazioni poetiche di gradevolezza e non potrebbe essere altrimenti . Altri orti botanici sono collocati e persi in luoghi diversi, magari in piano , non hanno la gradevolezza della vista panoramica: noi siamo vicini mare ,posizionati verso Sud ,protetti dai venti del nord dalla collina del castello .In questa collocazione il clima marino influenza , migliora e dà qualità al clima del giardino.


E veniamo ai visitatori ed ai turisti. Quale tipo di visitatore si reca ai Giardini e quale tipo di interesse mostra?
I dati riportati si riferiscono , ovviamente, al 2019. Abbiamo circa il trenta per cento dei visitatori derivanti dalle visite scolastiche che si concentrano nel periodo primaverile, tra marzo e giugno. Moltissimi i visitatori stranieri, più del cinquanta per cento : europei, australiani, americani, anche russi. Essi soggiornano a Salerno che , per caratteristica geografica propria , risulta meta interessante , punto strategico di partenza per organizzare il classico tour con puntate a Pompei, Paestum , la costiera amalfitana, Capri. Una visita Salerno, oggi, fa parte del canone turistico , comprende il Duomo e, di sicuro ,il Giardino della Minerva.
Cosa direbbe il Direttore ai nostri lettori ,russi in particolare, ma non solo, per invitarli ad inserire la " Minerva" in un percorso turistico?
Il Direttore riferisce che per evidenziare l'importanza attribuita ai visitatori russi, la brochure illustrativa delle caratteristiche del Giardino comprende anche la traduzione in russo . Offriamo una immagine tipicamente mediterranea offerta dal giardino e dagli elementi tipici che lo connotano. Adoperando un'espressione corrente ,possiamo dire che il visitatore russo che voglia rientrare nel "mood" di un giardino mediterraneo , dovrà necessariamente prevedere una sosta qui dove ci troviamo.

Eventi e manifestazioni previste nella rimanente parte del 2020 e dell'anno successivo


Rimando al nostro sito molto organizzato www.giardinodellaminerva.it: è lì che inseriamo tutte le informazioni possibili. Disponiamo anche di una pagina Facebook molto seguita, con circa diecimila followeers ed è su questi social che abbiamo e diamo la possibilità di informarsi circa le attività proposte. Invitiamo i lettori a seguire le pagine citate.






E prima di salutarci, un volo dalle colline al mare.
Lei, Direttore, ha disegnato spazi e percorsi dei Giardini del Fuenti che affacciano sul mare nella omonima località, sulla strada costiera amalfitana. Ci promette un prossimo appuntamento di fine estate per parlare ancora di giardini?


Dei giardini del Fuenti sono il Progettista. Nasco come paesaggista e , pertanto, ho curato realizzazione dei terrazzamenti che digradano verso il mare. Quando vorrete, ci vedremo ai giardini "sul mare"


E dalla terrazza del Palazzo Capasso nel giardino della Minerva in Salerno concludiamo l'incontro con il Direttore Luciano Mauro , con promessa di un successivo incontro di fine estate.


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