The Capri Times
















Gianni Anselmo

Docente e manager del turismo
Testo Caterina Marina Anselmo
Foto Natalia Galkina Novi
Giugno 2023
A qualche mese di distanza dalla conclusione dell’Edizione n. 46 del Concorso Regionale A.I.B.E.S. ( Associazione Italiana Barman e sostenitori) tenutasi nella cornice vietrese dell’Hotel “La lucertola”, è on line l’intervista al prof .Giovanni Anselmo, Socio Onorario dell’Associazione dal 1987.
Dal mondo del Bartending e dell’accoglienza turistica in generale, dai sogni dell’adolescenza alla maturità professionale, si racconta ai nostri lettori tra aneddoti, ricordi di famiglia e “ ricette speciali”

• A Giovanni Anselmo, per gli amici Gianni, noto e stimato professionista, docente tecnico pratico presso l’IPSAR “Domenico Rea“ di Nocera Inferiore (Sa) nonché bartender, instancabile Direttore dell’hotel Club Sabbiadoro, sul litorale cilentano, Socio Onorario dell’AIBES e molto altro, per cominciare chiedo quali sono stati i motivi ispiratori che hanno segnato l’avvio della tua carriera professionale e come ti sei avvicinato al mondo del bartending e dell’accoglienza alberghiera.
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G.: La mia carriera nel mondo della ristorazione nasce dopo la Scuola Media
(così definita negli anni ‘70) e come tutte le carriere ci sono degli elementi che l’ hanno ispirato e che il “la “è dato sempre da qualcosa o da qualcuno.
Nel mio caso nasce da un grande personaggio nel settore, il grande Chef Gerardo Novi, scomparso di recente, che io, appena undicenne, ho conosciuto in quanto fidanzato di una nostra cugina. Gerardo ci parlava delle sue esperienze nei grandi alberghie quei racconti mi affascinarono al punto da farmi optare, negli anni seguenti, invece che per il mondo del commercio dei tessuti e dell’abbigliamento del quale si occupava la mia famiglia, per il mondo della ristorazione. Quindi l’input per il nuovo percorso nasce in conseguenza di quanto descritto. Inizialmente ero partito con l’idea di occuparmi della cucina ma, a causa della mia corporatura di gracile quattordicenne, mi fu sconsigliato ed optai, invece, per il settore “Ricevimento e cassa”,  cioè della Reception dell’albergo perché in fondo, già allora, il mio obiettivo era comunque quello di diventare, un giorno, direttore di Hotel. Per raggiungere lo scopo avevo bisogno di pratica lavorativa in tutti i reparti dell’albergo e quindi,sempre grazie a Gerardo Novi, ebbi la possibilità di avviare la mia prima esperienza lavorativa a Praia a Mare, in provincia di Cosenza, presso “La Mantinera “di Fiuzzi, esperienza condivisa con ad un altro grande Chef, sempre componente della famiglia, nostro zio Giuseppe Pisciotta, detto Pino. Era il 1980!

L’anno successivo, ebbi l ‘incontro che ha determinato e plasmato la mia carriera e la mia futura formazione al Bar grazie ad un grande maestro ispiratore: Aldo Sagoni.
Egli è stato un grande Barman, una figura carismatica che mi affascinò insieme al dal mondo del bar e allora non seguii più  la carriera del management ma quella del Bar.
Sagoni mi fece conoscere l’A.I.B.E.S. che è la nostra Associazione e mi recai alla sezione di Napoli, presso l’Hotel Royal, dove conobbi il Fiduciario del tempo, Nino Giordano, ma dovetti attendere ancora per farne parte dal momento che le iscrizioni erano chiuse.
Alla riapertura sostenni l’esame di ammissione previsto e lì cominciò la mia carriera nel mondo del Bar e del Bartending, motivo per il quale ringraziol’A.I.B.E.S. che è stata poi la fondatrice dell’I.B.A. ( International Bartenders Association ).
Mi piace precisare che l’AIBES è stata la prima Associazione Nazionale che ha raccolto i professionisti del settore e ancora oggi, a distanza di moltissimi anni, ancora riesce a tenere insieme gli esperti del Bartending. Fra le sue attività vi è lo scopo di formare giovani Bartender attraverso un continuo aggiornamento per la futura professione e organizzare il momento più importante che è il Concorso Nazionale che prende avvio grazie alle varie sezioni regionali, proprio come quello a cui partecipiamo oggi, laddove ogni Regione presenta, attraverso i propri delegati, dei nuovi cocktail.
La peculiarità dell’associazione è la possibilità che offre al vincitore di accedere alle finali del mondiale organizzato dall’IBA che, quest’anno, sarà ospitato a Roma, per cui l’unico canale  attivo e fattivo per poter arrivare al mondiale è appunto l’AIBES. Sottolineiamo, che l ‘Italia ha avuto sempre parte preponderante nel contesto perchè il primo Presidente è stato un italiano, poi tanti altri e così fino ad oggi, che vede rinnovato il prestigioso incarico ancora in un italiano, nella persona di Giorgio Fadda.

Da quel che sto ascoltando è evidente, tra l’altro, il notevole supporto formativo che l’AIBES offre ai suoi iscritti. In questo contesto, quale ruolo o funzione svolge il prof. Anselmo?
G.: La formazione, elemento importante dell’AIBES, è parte integrante dello Statuto che prevede Corsicon vari livelli di difficoltà ed io ho avuto il piacere di frequentare il primo corso più di venticinque anni fa. Poi sono entrato a far parte dell’AIBES come componente della Commissione Didattica Nazionale e grazie a ciò ho avuto onore e piacere di poter scrivere un libro su cui si sono formati centinaia di bartender. Il volume è “DESTINAZIONE BARMAN” che, dopo oltre dieci anni, è ancora in uso come testo di riferimento per i corsi di formazione.
Con il passare del tempo l’AIBES ha fondato una nuova società che risponde al nome di AIBES PROMOTION che si occupa di tutta la parte commerciale e dell’organizzazione dei corsi di cui oggi sono anche membro del Consiglio di Amministrazione , attraverso il quale si organizzano, in concerto con i sostenitori, tutte le attività con le case liquoristiche produttrici che ci sono vicine per far conoscere non solo i loro prodotti ma anche per aiutarci nell’organizzazione dei corsi e dei concorsi.
Possiamo dire, quindi, che l’AIBES ha rappresentato il canale privilegiato attraverso il quale è stato possibile realizzare le tue aspirazioni professionali?
G.: Posso dire che dopo tanti anni, fortunatamente, ho realizzato il mio sogno che è il primo obiettivo che mi ero posto: diventare un Direttore di Hotel.
Quindi, posso dire che nella parte professionale del Bartending vi è stata un’evoluzione che oggi, mi permette di occuparmi di management alberghiero per conto di un’importante Società che gestisce una serie di alberghi in Italia e all’estero. In questo ambito tutta l’esperienza maturata nel mondo del bartending è stata fondamentale ma quello che mi preme ancora di più sottolineare è ciò che riguardala parte commerciale del mio lavoro. L’elemento principale è costituito dal fatto di avere avuto intorno a me come “Maestro” la mia famiglia ed in modo particolare mio padre, che è stato un grande commerciante , e da lui ho appreso delle tecniche di vendita che risultano ancora eccezionali e spendibili in qualsiasi settore.
Colgo l'occasione, a questo punto del nostro incontro, per ringraziare mia moglie Annamaria per la pazienza ed il sacrificio affrontato nel restare spesso sola a causa dei miei numerosi impegni.
La tua esperienza lavorativa attuale ti vede impegnato tra studenti i turisti.
Come si approcciano gli studenti al mondo della scuola prima, ed al mondo del lavoro poi?
G.: Il mondo della ristorazione è molto cambiato, quello che prima era considerato normale, ovvero lavorare 12 ore al giorno senza riposo, dormire in camerate etc., oggi è improponibile. A questo si associa, però una scarsa attitudine al sacrificio e alla impazienza di imparare. Si crede che basti guardare un tutorial trovato sul Web per diventare un professionista. E’ evidente che purtroppo non è possibile! A questo aggiungiamo il tardivo abbandono dalla protezione della famiglia che ci fa incontrare ragazzi nel mondo del lavoro e nella vita a volte completamente impreparati, con un’autonomia molto bassa.

Per quanto riguarda i turisti, invece, cosa si aspetta un cliente che sceglie il Cilento, territorio nel quale operi da alcuni anni, e come un manager organizza l’accoglienza per chi ha scelto di soggiornare presso una delle vostre strutture?
G.: Il turismo di massa è fatto di miti e di omologazione, per cui i siti famosi campani, sono sempre presi d'assalto dai turisti. Il Cilento, invece, permette ancora una vacanza slow, dove le tradizioni non sono contaminate dall'esigenza di dover “accontentare” il turista con quello che è l’immaginario collettivo (la lasagna, la bolognese, la carbonara etc) quindi l’ accoglienza è, per così dire, semplice.
Per molti stranieri il semplice principio del sorriso e del saluto  basta a farli immergere in un’ atmosfera di familiarità e benvenuto che, uniti ai nostri grandi prodotti agroalimentari, è tutto.
Cosa pensi del Cilento? Quali elementi potremmo fornire ai lettori per invitarli a visitare un territorio sospeso tra mari e monti, Parco Nazionale, Patrimonio dell’Unesco che rimane, tuttavia, una delle zone turistiche , secondo alcuni, meno conosciute dell’Italia ?

G.: ll Cilento è un mondo complesso, che va dal mare alle colline, dalle colline alle montagne passando per borghi pittoreschi e, di conseguenza, non può essere visto e compreso in un solo giorno. Secondo me  va ridistribuito in più periodi dell'anno e “spalmato“ su  più vacanze per poter godere appieno dei suoi colori e dei suoi paesaggi.
Una ricetta di cucina cilentana che, a tuo avviso, potrebbe  risultare gradita ai nostri lettori italiani e russi, consisterebbe in…?
G.: Una ricetta? Non mi limiterei a consigliare una sola ricetta ma consiglio una dieta, quella Mediterranea, anch’essa Patrimonio mondiale dell’Unesco.
E quale cocktail di benvenuto offriresti ai lettori che, dopo questa intervista, sceglierebbero di soggiornare presso la struttura presso la quale operi?
G.: Insieme al sorriso ed all’accoglienza citati precedentemente, ai lettori ed ai turisti che volessero soggiornare presso la nostra struttura, proponiamo un “Limoncello Spritz“ con olio essenziale dell'arancia tardiva di Pagani, una profumata all'inverosimile.

Il nostro viaggio dalla Costiera Amalfitana al Cilento si conclude con il riferimento a sapori e profumi mediterranei. Ringrazio il prof. Anselmo, Manager presso l’Hotel Club Sabbiadoro del gruppo MyoHotel, per la disponibilità e l’accoglienza, con appuntamento a Roma per i Campionati Nazionale e Mondiale 2023 che vedrà sfidarsi, a colpi di shaker, i migliori esperti ed eccellenze del settore.
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