Parliamo meglio di te e del lavoro che svolgi, con qualche dettaglio particolareggiato. Ho letto che hai creato una “drink list” laddove unisci i profumi e i sensi del territorio ai classici internazionali. E’ possibile accennare ad uno dei tuoi drink preferiti e chiedere dove e come nasce l’ispirazione per “nuove creazioni”?
Nella mia drink list ci sono cocktails internazionali ma anche una vasta gamma di signature ed alcuni classici personalizzati.Mi piace valorizzare i prodotti di eccellenza del territorio ed inserirli nelle mie ricette, come ad esempio il mio “Positano Martini” dove presento un liquore al fico d’India, un frutto che nasce spontaneo lungo la nostra meravigliosa costa, ma è pressoché sconosciuto, e abbinato ad una vodka premium ed un triple sec oppure il “my bloody Mary, dove spicca l’olio di oliva campano igp , con una passata di pomodoro san Marzano, altra eccellenza locale, cristalli di sale dell’Himalaya, spezie, origano e sedano del nostro orto biologico e, come base, sempre una grande vodka. Poi è presente lo spritz, aperitivo molto attuale, dove sostituisco il classico liquore italiano con un gin aromatizzato alle prugnole della Cornovaglia, aggiungo una Franciacorta ed una soda homemade aromatizzata al rosmarino selvatico, e concludo con una zesta del famoso limone sfusato amalfitano IGP. Le ispirazioni per le nuove ricette nascono in modo diverso e spesso casuali.
Di solito adopero pochi prodotti locali di assoluta qualità ma poco usati e poco conosciuti abbinatia liquori e distillati compatibili cercando di essere originale e cercando di abbellirli con una decorazione adeguata, cosa per me importantissima. Punto molto sull’aspetto visivo del cocktail perché penso che oltre ad essere buono per me deve essere prima bello da vedere.