The Capri Times
Raffaele Gargiulo bar Manager Hotel Le Agavi di Positano

  • Caterina Marina Anselmo
Novembre 2022
L’ultima parte della lunga Estate 2022 ci vede protagonisti in un luogo che non necessita di descrizioni. Siamo a Positano, presso l’Hotel Le Agavi, l’albergo cinque stelle lusso che è stato definito “un sogno diventato realtà”. Il turismo di alto livello passa attraverso le terrazze digradanti verso il mare, incastonate in un panorama unico che, dal 1982 a oggi, accarezza i sensi di una clientela selezionata, proveniente da tutto il mondo.
Una breve premessa per lasciare spazio a Valeria Capilongo che ringraziamo per il cortese riscontro iniziando con la narrazione della storia del primo hotel che si incontra poco prima dell’ingresso alla “città verticale

”La storia dell’hotel inizia nel 1982, quando veniva aperto al pubblico l’albergo Le Agavi di Positano, completamente ideato, costruito, e realizzato da Aldo Capilongo aiutato nell’ avvio della struttura dai preziosi suggerimenti anche della moglie, e madre dei tre germani, Maria Rosaria Spalice Capilongo. L’albergo ha una fisionomia unica, come unica e visionaria è stata la personalità di chi lo ha concepito. La storia della nostra struttura, quindi, si lega all’ispirazione, e alla vita, dell’avvocato Aldo Capilongo, costruttore e gentiluomo napoletano. Ma soprattutto inguaribile sognatore. Oggi ognuno dei tre figli, Rosanna, Valeria e Giovanni ,segue il settore più affine per preparazione ed inclinazione.

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Quali sono le caratteristiche peculiari di “Le Agavi” ed in che cosa si differenzia dagli altri hotel cinque stelle di Positano?
L’eccellenza nel servizio, il panorama prestato da un quadro, la ricercatezza dello stile, l’accesso diretto al mare, la presenza del wellness e la cucina stellata dotata di un proprio orto ci distinguono tra molti. Ma la peculiarità più preziosa è l’incredibile superficie, rara in costiera, della nostra struttura a picco sul mare. Lo spazio, sia interno che esterno, è sempre stato la quintessenza dell’ospitalità firmata Le Agavi. Tradizionalmente, ampi ambienti sono sinonimo di sicurezza, privacy e indipendenza.

Quali personaggi “storici” sono stati ospitati nelle sue “stanze” dagli anni ottanta ad oggi?
Sono stati tantissimi. Attori italiani e non, personaggi dello sport, politici. Alcuni, amici di Aldo Capilongo, come Franco Zeffirelli, Luciano De Crescenzo, erano spesso in albergo.In questo luogo d’incanto la cura dei particolari d’arredo, delle camere, delle terrazze e dei giardini, dei dettagli è a carico dei tre germani che decidono insieme sotto la guida di un team affiatato composto dallo scenografo Gennaro Amendola che lavora per noi dal 2016 e dall’architetto Massimo Giordano, autore tra l’altro del nostro Wellness.
La nostra rivista, il cui staff è composto da ben tre elementi russi su quattro, rivolge la sua attenzione agli italiani, ed in modo particolare ai russi. Troviamo visitatori russi nella storia dell’ospitalità de “Le Agavi”
Certamente e molti. Come già precisato gli ospiti delle Agavi sono rappresentati da una clientela internazionale
Quali attenzioni vengono rivolte alla clientela che si rivolge al suo Hotel?
Grandi e diverse. Molto richiesta è la cena presso i nostri 2 ristoranti lo stellato “La Serra” e sul mare “Remmese”. Ma anche la cena sulla terrazza della propria camera è un must che la professionalità e la discrezione di un cameriere personale, la magia di Positano a lume di candela, rendono perfetta. Così la permanenza diventa idilliaca.
Abbiamo quale obbiettivo il desiderio che chi arriva e soggiorna da noi si senta sempre l’ospite più atteso, ma anche parte della nostra famiglia. Un 5 stelle con un approccio personale. 
Quali percorsi turistici e programmi anche culturali vengono da voi consigliati ai clienti ?
Generalmente indirizziamo l’ospite sia verso mete molto note come Pompei, Capri, Ravello, ma anche verso mete poco conosciute come lo splendido Sentiero degli Dei, un itinerario mozzafiato. Inoltre cerchiamo sempre di ospitare presso la nostra struttura mostre d’ arte come quella del 2021 di Lello Esposito e vetrine espositive di straordinarie abilità regionali come la vetrina di Antonino De Simone o di Salvatore Sanseverino nomi più volte apparsi nel mondo tra le eccellenze italiane.
Inoltre indichiamo sempre come visita assolutamente da non perdere il MAR-Museo Archeologico Romano di Positano riaperto recentemente al pubblico.
Secondo lei, alla fine del soggiorno, un cliente quali emozioni lascia e quali porta via con sé?
Per tutti noi, famiglia e staff, l’emozione è rappresentata dal desiderio dei nostri ospiti di ritornare in quanto l’esperienza vissuta lo fa considerare come luogo del cuore.
Per loro ci auguriamo, poiché l’albergo si sceglie e non fa parte della vita ordinaria, che arrivare a “Le Agavi” sia come arrivare a casa.
Ringraziamo Valeria Capilongo e presentiamo ora ai nostri lettori l’eccellente professionista Raffaele Gargiulo, bar manager presso l’Hotel Le Agavi Positano, che ci offre, in apertura, la sua descrizione della struttura e ci farà scoprire, in seguito, aspetti interessati del suo lavoro.

Una figura professionale di spicco: il bar manger dell’Hotel  ci racconta di sé e della sua professione. Chi è Raffaele Gargiulo?
Raffaele Gargiulo è un bar manager, una persona che ama il suo lavoro in maniera maniacale sia nella cura dei dettagli che dell’ attenzione verso l ‘ospite. Io penso che nell’ambito dell’ospitalità il lavoro del barman sia il più bello che ci sia. Si ha la possibilità di coccolare l’ospite, di fargli conoscere le eccellenze del territorio e di deliziarlo con i numerosissimi drink della nostra cocktail list e ,vedere la gioia ed il piacere negli occhi degli ospiti , per me non ha prezzo!
Come nasce la passione per questo settore?
La mia passione nasce nel lontano 1986 quando ho cominciato a lavorare in un albergo. A suo tempo, grazie al mio capo servizio, mi  ha  fatto letteralmente innamorare di questo lavoro. A lui devo pressoché tutto, forse più del novanta per cento di quello che so. Sia per quanto riguarda il servizio che per quanto riguarda i rapporti umani.Vedeva la mia disponibilità e spendeva per me ore ed ore, anche al di fuori del normale orario di servizio, spiegandomi tutto anche relativamente alle lingue straniere, all’organizzazione del lavoro in modo da non farsi trovare mai impreparato,alla puntualità, alla pulizia, alla bellezza dei drink, al saper consigliare, saper ascoltare e a non essere mai sopra le righe perché ,nella sua filosofia che poi è diventata anche la mia, l’ospite è la cosa più importante. Nel corso degli anni poi ho scoperto di avere la passione per la decorazione e siccome mi piaceva arricchire i miei drink con qualcosa che potesse esaltarne anche l’aspettovisivo, da autodidatta ho cominciato a studiare l’arte dell’intaglio di frutta e verdura comprando libri per imparare le tecniche e partecipando a numerosi Master e concorsi
Quale percorso formativo e professionale hai compiuto, dai primi passi ad oggi?
Ho cominciato facendo la gavetta ed ho avuto la fortuna di trovare dei grandi maestri dai quali ho imparato l’arte del barman, dico arte perché non è solo un semplice lavoro ma bisogna avere estro e fantasia nonché buon gusto e voglia di aggiornarsi sempre per rimanere al passo con i tempi. Poi sono entrato a far parte della grande famiglia dell’Aibes dove non vi dico dell’emozione provata quando ho superato gli esami ed ho ricevuto il mio distintivo di Barman Aibes poiché sin da ragazzo, quando vedevo sulle riviste del settore i miei colleghi in divisa, era un pò come vedere degli dei da adorare e mi chiedevo se un giorno sarei riuscito ad essere come loro o uno di loro. Adesso sono un capobarman AIBES e formatore ai corsi MAGIC touchering e ai corsi di formazione per intaglio di frutta e verdura. Ho partecipato a diversi Master di formazione ed infine ho fatto anche il corso AIS per seguire un’altra mia passione che è quella del vino

Barman e bar manager. Chi è un barman ? Chi è un Bar manager? Come ci si sente nel ruolo di bar manager impegnato in una struttura di lusso e qual è la difficoltà maggiore che hai incontrato o che può incontrare chi svolge il tuo lavoro?
La differenza tra un bar manager ed un barman è sostanziale. Il bar manager si occupa a 360 gradi del beverage a partire dalla costruzione della drink list, per poi programmare ed organizzare il lavoro. Cura la scelta delle attrezzature ,i rapporti con i fornitori, interagisce con la Direzione per la risoluzione di eventuali problemi. Si interessa delle collaborazioni nel caso di serate a tema, eventi e quant’altro, con lo chef , con il maitre, con il restaurant manager. Inoltre deve occuparsi attivamente degli ospiti per assicurarsi che siano soddisfatti e, in caso contrario, interviene in maniera tempestiva per risolvere eventuali problemi. Il barman invece si interessa principalmente della preparazione dei drink e del servizio sia al banco che ai tavoli ma non per questo si tratta di una mansione di minore responsabilità poiché è il primo interlocutore con l’ospite e la sua figura deve esprimere professionalità, esperienza e deve cercare di mettere il cliente a proprio agio.
Un manager interagisce con uno staff. Gradirei qualche riferimento ai i tuoi collaboratori e sapere  in quale maniera viene organizzato il servizio per soddisfare le aspettative della clientela 
 Il bar manager deve sicuramente interagire con il suo staff, farli sentire tutti importanti, deve cercare di formare un gruppo di professionisti a cui poter affidare la cura del bar e degli ospiti. Deve cercare di capire eventuali attriti,funge da paciere quando serve e da collante con le altre figure professionali all’interno dell’albergo.Inoltredeve dare e ricevere fiducia, ottenere una sinergia di gruppo che poi inevitabilmente si rispecchia sulla qualità del servizio se un bar manager riesce bene nel suo lavoro è perché ha formato un gruppo di professionisti che gli fanno fare bella figura e deve essere come un buon padre di famiglia, capire i momenti in cui deve farsi sentire, oppure scegliere i momenti ed i toni giusti per intervenire.
Veniamo al rapporto con i clienti. Com’è il tuo rapporto gli ospiti, quale approccio e quali attenzioni riserviloro?
Il rapporto con i clienti per me è linfa. Credo di essere una persona abbastanza empatica riesco senza difficoltà alle varie tipologia di clientela. C’è chi è molto riservata e si aspetta un servizio professionale e formale, c’è chi invece vuole instaurare subito un colloquio ed è più amichevole, poi c’è chi cerca di metterti in difficoltà e ce ne son diversi , purtroppo, per avere qualche bonus in cambio o qualche gratuità. In base alla mia esperienza quasi quarantennale ho imparato a gestire le diverse tipologie di clienti e mi muovo di conseguenza.Per me è molto importante il primo contatto nel senso che bisogna ispirare subito fiducia e sicurezza nell’ospite, saperlo consigliare e farlo sentire il benvenuto.
Consiglieresti ad un giovane di seguire la carriera professionale che brillantemente stai perseguendo?
Assolutamente si, come dicevo poc’anzi per me è un lavoro bellissimo che ti permette di conoscere tanta gente, di vivere il loro mondo, regalare loro emozioni, farli sentire importanti. Ho la fortuna di essere ancora in contatto , dopo tanti anni, con dei clienti che ancora si ricordano di me e questa è una soddisfazione che solo questo un lavoro come questo può regalarti. Un’altra cosa importante per un giovane è trovare una struttura che sia in grado di farlo crescere e farlo innamorare dell’arte del Barman. Purtroppo, al momento, non tutte le strutture sono così.

Parliamo meglio di te e del lavoro che svolgi, con qualche dettaglio particolareggiato. Ho letto che hai creato una “drink list” laddove unisci i profumi e i sensi del territorio ai classici internazionali. E’ possibile accennare ad uno dei tuoi drink preferiti e chiedere dove e come nasce l’ispirazione per “nuove creazioni”?
Nella mia drink list ci sono cocktails internazionali ma anche una vasta gamma di signature ed alcuni classici personalizzati.Mi piace valorizzare i prodotti di eccellenza del territorio ed inserirli nelle mie ricette, come ad esempio il mio “Positano Martini” dove presento un liquore al fico d’India, un frutto che nasce spontaneo lungo la  nostra meravigliosa costa,  ma è pressoché sconosciuto, e abbinato ad una vodka premium ed un triple sec oppure il “my bloody Mary, dove spicca l’olio di oliva campano igp , con una passata di pomodoro san Marzano, altra eccellenza locale, cristalli di sale dell’Himalaya, spezie, origano e sedano del nostro orto biologico e, come base, sempre una grande vodka. Poi è presente lo spritz, aperitivo molto attuale, dove sostituisco il classico liquore italiano con un gin aromatizzato alle prugnole della Cornovaglia, aggiungo una Franciacorta ed una soda homemade aromatizzata al rosmarino selvatico, e concludo con una zesta del famoso limone sfusato amalfitano IGP. Le ispirazioni per le nuove ricette nascono in modo diverso e spesso casuali.
Di solito adopero pochi prodotti locali di assoluta qualità ma poco usati e poco conosciuti abbinatia liquori e distillati compatibili cercando di essere originale e cercando di abbellirli con una decorazione adeguata, cosa per me importantissima. Punto molto sull’aspetto visivo del cocktail perché penso che oltre ad essere buono per me deve essere prima bello da vedere.
Noto che sulla giacca spicca Il distintivo dell’AIBES (Associazione italiana barman e sostenitori). Cosa possiamo dire dell’Associazione? Cosa rappresenta per te e quale ruolo hai svolto e svolgi all’interno di essa?
L’AIBES è un’associazione di professionisti nata il 12 settembre 1949 a San Donnino di Rubiera in Emilia Romagna nella villa del Conte Spalletti di Trivelli insieme ad altri grandi nomi dell’epoca quindi non è stata fondata da Barman bensì dai clienti facoltosi che amavano il Bar, costituita per la tutela e l’insegnamento della professione. L’Aibes è anche membro fondatore dell ‘IBA  (International Bartenders Association) ,fondata a Torqway il 24 febbraio 1951 con l’intento di uniformare il mondo del bere di qualità in modo che un barman IBA prepari un cocktail con criteri stabiliti ovunque si trovi nel mondo. Per me l’AIBES è motivo di orgoglio e sono sempre disponibile per poter dare una mano all’Associazione quando ne ha bisogno. Al momento sono formatore ai corsi di formazione Professionali e formatore ai corsi Magic Touch di intaglio di frutta e verdura.
Guardandosi intorno è evidente che pochi aggettivi potrebbero descrivere o riprodurre la magia e l’incanto dell’ambiente naturale che ci circonda nonché la magnificenza della struttura. Quanta o quale emozione suscita in te la consapevolezza del “privilegio” di lavorare circondato da tanta bellezza?
Ho il privilegio di condurre i tre bar dell’Hotel Le Agavi, un hotel suggestivo ed elegante dove la parola “qualità” la fa da padrona e mi sento fortunato di godere ogni giorno della vista mozzafiato che offre e che cambia sfumature e colori a seconda degli orari e delle stagioni
Ci avviamo alla conclusione di questo incontro con qualche riflessione e valutazione sull’estate 2022 sia per l’Hotel in particolare che per la costiera in generale?
L’estate 2022 è stata una stagione di assoluto livello. Dopo due anni di pandemia durante i quali siamo stati tutti penalizzati sia per numeri quantitativi che qualitativi, finalmente ci sono stati segnali incoraggianti per tutta la costiera dove la sezione turismo è il volano principale dell’economia locale.
Cosa offrono Positano e la costiera amalfitana in autunno ed in inverno aturisti e visitatori “fuori stagione”?
Qui tocchiamo una nota dolente: in inverno la costiera amalfitana non offre pressoché nulla in quanto le strutture ricettive di base sono quasi tutte chiuse. Diverso è, invece, in penisola sorrentina dove si riesce a soggiornare anche nel periodo invernale, soprattutto nel periodo natalizio dove le strade e i negozi si colorano di luci ed atmosfere caratteristiche.
Lavori a Positano e risiedi nei pressi di Massalubrense. Descriveresti brevemente la tua cittadina?
Lavoro all'hotel le Agavi dal 2017 ma risiedo a Termini, una ridente frazione del comune di Massalubrense, situata proprio all'estremità tra il golfo di Napoli e Salerno, divisi da Punta Campanella che dista solo due km da casa mia, proprio di fronte all’isola di Capri. Da lì si possono ammirare tramonti di eccezionale bellezza. E’ frequentata da tantissimi turisti attratti dalle straordinario paesaggio, dai sentieri per trekking, dalla cucina locale offerta dalle varie trattorie e ristoranti stellati della zona .

Lo Staff di “Thecapritimes” ringrazia l’Ufficio Stampa dell’Hotel “Le Agavi” di Positano per la disponibilità,Valeria Capilongo, la titolare, per il tempo a noi dedicato, Raffaele Gargiulo, il bar manager, per la condivisione delle esperienze personali e professionali.
Concludiamo questo incontro con un grande saluto ai lettori, con invito a visitare le nostre meravigliosa coste e “dintorni”
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