• Pulcinella viaggiatore del mondo : dove ha portato Pulcinella o dove Pulcinella ha portato lei?
Nel corso degli anni ho viaggiato molto per lavoro in Italia e successivamente, verso la fine degli anni '80, in giro per l'Europa: Parigi , Madrid , Berlino e poi oltre oceano fino in America.
Pulcinella è venuto con me ed è stato un compagno di viaggio divertente, anche se a volte scomodo… volendo usare il cibo come metafora di quella crescita personale e culturale chenaturalmente avviene durante l'esperienza del viaggio, potrei dire che… inizialmente Pulcinella era così"ancorato" alle proprie abitudini culturali, da voler mangiare solo pizza e spaghetti… Ma per crescere, per migliorare, è necessario fare nuove esperienze…Insieme abbiamo cominciato a mangiare iraniano, giapponese, messicano ,americano e così, abbiamo cominciato a nutrirci del "cibo del mondo".
Quando siamo tornati a Napoli, nel cuore della città, nelle Scuderie Sansevero, Pulcinella attraverso le esperienze vissute, era "cresciuto" e come s-oggetto delle mie creazioni, arricchito di nuovi significati, da icona di "napoletanità" si è trasformato in un simbolo universale, candidato a diventare patrimonio immateriale dell'Unesco.
Da quel momento, la mia ricerca è andata avanti in mille modi, attraverso la metamorfosi continua di questo personaggio, che nelle mie raffigurazioni ha mille volte cambiato dimensioni, materiali di realizzazione, pose e atteggiamenti per raccontarsi e rappresentarsi ogni volta in maniera diversa, ma sempre riconoscibile.
• Quanto spazio oggi, la nostra società, riserva all'arte?
Siamo in un periodo storico in cui la tecnologia ha reso accessibile a molti, tutti i "saperi"… anche quelli della pratica artistica.
Anche nel mondo dell'arte pare ci sia spazio per tutti…
Oggi grazie a dei semplici telefonini e all'utilizzo dei programmi di grafica, siamo in grado di scattare delle bellissime fotografie…immagini che esteticamente possono essere confuse e assimilate a quelle realizzate dai grandi fotografi… Succede alle volte che la possibilità tecnica e meccanica venga scambiata per la capacità di sentire, di interpretare e di rappresentare "artisticamente" il mondo…. Sembra tutto semplice e piacevolmente alla portata di tutti, ma non è così… l'arte è tecnica, ma anche livore e fatica.Essere artisti significa studiare, confrontarsi, dare e prendere informazioni e suggestioni, per trovare un giusto e personale"spazio" di espressione e di comunicazione nella società contemporanea.
Quali materiali predilige per la realizzazione delle sue opere?
Ho realizzato le mie prime creazioni in argilla, la "materia prima"per ogni lavorazione scultorea, poi sono passato ai metalli e tra questi il bronzo: un materiale forte e tenacissimo che dà eternità alle opere scultoree e agli artisti che le hanno realizzate. Negli ultimi anni in particolare prediligo l' alluminio di cui amo molto alcune caratteristiche come la leggerezza, in un rapporto tre a uno rispetto al bronzo.
• Il primo laboratorio nei vicoli di Napoli, gli atelier di New York , lo studio in Palazzo San Severo esiste un nesso, tra luoghi distanti e diversi?
Certamente…ciò che lega tutte le mie esperienze personali e professionali tra di loro, è il sogno di un ragazzo autodidatta, senza grandi possibilità economiche, che voleva con tutte le sue forze diventare un artista e lavorare sulla raffigurazione di Pulcinella. All'inizio tutti mi chiedevano: ma come si può cambiare qualcosa che esiste da sempre? Come è possibile rappresentare in maniera ogni volta diversa un simbolo della tradizione codificata, come Pulcinella?
Ho lavorato molto su questo personaggio, fino al punto di spogliarlo della sua maschera e mettere a nudo l'uomo che dietro ad essa si cela. Il mio percorso di ricerca artistica è iniziato a sedici anni, quando assistendo ad uno spettacolo di burattini, vidi Pulcinella e poco dopo realizzai la mia prima scultura che lo rappresentava. Mi feci coraggio, vinsi la mia innata timidezza e allestii, in via Scarlatti, nel quartiere Vomero di Napoli, una bancarella esponendo per la prima volta i miei "pezzi". Successivamente presi un piccolo laboratorio, di dieci metri quadratati, nella zona della Doganella.
Pulcinella intanto continuava a crescere… fuori da ogni riferimento tradizionale e i miei lavori erano sempre più apprezzati, riuscì a stabilire proficui contatti con antiquari importanti… Tutto questo mi appagava e mi spingeva a continuare, mi dava fiducia!
Nel 1986 riuscìi ad aprire uno studio più grande, di settanta metri quadrati, nel quartiere Arenella e poi finalmente presi uno spazio a Palazzo Sansevero: nelle antiche scuderie di questo edificio aprìi il mio atelier e apríi il mio laboratorio, proprio negli stessi locali dove Raimondo di Sangro , il principe scienziato e alchimista, eseguiva i suoi esperimenti.
Ecco il sogno che si avvera… l' investimento di una vita: sono partito dalla creazione di un piccolo Pulcinella , una piccola maschera… poi ad un certo punto, ho pensato di poter "mascherare" il mondo e non mi sono più fermato…