The Capri Times

LELLO ESPOSITO

"Artista di culto"…come lui stesso ama definirsi,ha realizzato la sua prima opera d'arte nel 1973 utilizzando ferro e Das per un "Pulcinella"
Текст: Caterina Marina Anselmo
Фото: Наталья Галкина Нови
Июль, 2020
«Дорога искусства» привела нас к Раффаэле (Лелло) Эспозито, неаполитанскому скульптору и художнику, родившемуся в Неаполе в 1957 году в Вико Лимончелло.
Скульптор-самоучка прокладывал свой путь, выполняя работы, которые выражали архетипы родного города: Везувий, яйцо, череп, Пульчинелла..
«Культовый художник» ... как он сам называет себя, сделал свое первое произведение искусства в 1973 году, из железа и пасты Das. Это был «Pulcinella»
Il percorso tra le "vie dell'arte" ci conduce da Lello Esposito, scultore e pittore napoletano, nato nel 1957, in Vico Limoncello.

Autodidatta, si è affermato sulla scena artistica internazionale, realizzando opere che rielaborano in chiave contemporanea i simboli e gli archetipi della sua città: il Vesuvio, l'uovo, il teschio, Pulcinella , il corno.

"Artista di culto" come lui stesso ama definirsi, ha realizzato la sua prima scultura nel 1973, utilizzando ferro e Das : una piccola testa "Pulcinella" che ha inaugurato la produzione di una serie di opere dedicate a questo soggetto figurativo.

Su Lello Esposito e sul suo lavoro molto è stato detto e molto è stato scritto. Per il nostro giornale proponiamo una racconto "inedito" sull'artista, con particolare riferimento alla sua collaborazione con il Festival della cultura russa.

Il nostro incontro avviene nei locali delle Scuderie Sansevero, il suo atelier nel cuore di Napoli e, come spesso preferisco, la presentazione del PERSONAGGIO si svolge attraverso una sua breve presentazione durante la quale è lui stesso a raccontarci di sé e del suo lavoro
I simboli della tradizione prima erano parte dell'immobilismo di una tradizione culturale ormai ridotta alla banalità del folclore e dello stereotipo, un patrimonio e una storia culturale, fatta solo di sbiaditi ricordi e di pallida memoria.
Lello Esposito : l'uomo e l'artista . Come si descriverebbe per i nostri lettori?
Per un artist non esiste un netto confine tra vita professionale e privata: tutte le esperienza, anche quelle del vivere quotidianopossono essere fonte d'ispirazione creativa.

Nel mio lavoro parlo spesso di opere come contenitori emozionali di significati e di significanti e quindi per rispondere alla sua domanda potrei dire che… Lello Esposito uomo è il "contenitore" dell'artista e Lello Esposito artista è il "contenitore" dell'uomo.

Artista di culto, come lei ama definirsi. Ci spiega questa "espressione"?
Mi definisco tale per l'indagine portata avanti sugli archetipi,sull'immaginario culturale della mia città. Immagini e figurazioni che dal profondo, dalle viscere di Napoli, emergono in superficie e vengono poi restituiti all'esterno, attraverso nuove forme e inediteraffigurazioni: attraverso la mia ricerca e la sperimentazione artistica, i simboli della cultura partenopea diventano "icone contemporanee", oggetti di cultodi una tradizione reinterpretata e in questo modo vivificata. Quello che oggi vediamo, in giro per le strade di Napoli,quando ho iniziato oltre quarant'anni fa, non c'era…

I simboli della tradizione prima erano parte dell'immobilismo di una tradizione culturale ormai ridotta alla banalità del folclore e dello stereotipo, un patrimonio e una storia culturale, fatta solo di sbiaditi ricordi e di pallida memoria.

Pulcinella viaggiatore del mondo : dove ha portato Pulcinella o dove Pulcinella ha portato lei?
Nel corso degli anni ho viaggiato molto per lavoro in Italia e successivamente, verso la fine degli anni '80, in giro per l'Europa: Parigi , Madrid , Berlino e poi oltre oceano fino in America.
Pulcinella è venuto con me ed è stato un compagno di viaggio divertente, anche se a volte scomodo… volendo usare il cibo come metafora di quella crescita personale e culturale chenaturalmente avviene durante l'esperienza del viaggio, potrei dire che… inizialmente Pulcinella era così"ancorato" alle proprie abitudini culturali, da voler mangiare solo pizza e spaghetti… Ma per crescere, per migliorare, è necessario fare nuove esperienze…Insieme abbiamo cominciato a mangiare iraniano, giapponese, messicano ,americano e così, abbiamo cominciato a nutrirci del "cibo del mondo".
Quando siamo tornati a Napoli, nel cuore della città, nelle Scuderie Sansevero, Pulcinella attraverso le esperienze vissute, era "cresciuto" e come s-oggetto delle mie creazioni, arricchito di nuovi significati, da icona di "napoletanità" si è trasformato in un simbolo universale, candidato a diventare patrimonio immateriale dell'Unesco.
Da quel momento, la mia ricerca è andata avanti in mille modi, attraverso la metamorfosi continua di questo personaggio, che nelle mie raffigurazioni ha mille volte cambiato dimensioni, materiali di realizzazione, pose e atteggiamenti per raccontarsi e rappresentarsi ogni volta in maniera diversa, ma sempre riconoscibile.

Quanto spazio oggi, la nostra società, riserva all'arte?
Siamo in un periodo storico in cui la tecnologia ha reso accessibile a molti, tutti i "saperi"… anche quelli della pratica artistica.
Anche nel mondo dell'arte pare ci sia spazio per tutti…
Oggi grazie a dei semplici telefonini e all'utilizzo dei programmi di grafica, siamo in grado di scattare delle bellissime fotografie…immagini che esteticamente possono essere confuse e assimilate a quelle realizzate dai grandi fotografi… Succede alle volte che la possibilità tecnica e meccanica venga scambiata per la capacità di sentire, di interpretare e di rappresentare "artisticamente" il mondo…. Sembra tutto semplice e piacevolmente alla portata di tutti, ma non è così… l'arte è tecnica, ma anche livore e fatica.Essere artisti significa studiare, confrontarsi, dare e prendere informazioni e suggestioni, per trovare un giusto e personale"spazio" di espressione e di comunicazione nella società contemporanea.

Quali materiali predilige per la realizzazione delle sue opere?
Ho realizzato le mie prime creazioni in argilla, la "materia prima"per ogni lavorazione scultorea, poi sono passato ai metalli e tra questi il bronzo: un materiale forte e tenacissimo che dà eternità alle opere scultoree e agli artisti che le hanno realizzate. Negli ultimi anni in particolare prediligo l' alluminio di cui amo molto alcune caratteristiche come la leggerezza, in un rapporto tre a uno rispetto al bronzo.

Il primo laboratorio nei vicoli di Napoli, gli atelier di New York , lo studio in Palazzo San Severo esiste un nesso, tra luoghi distanti e diversi?
Certamente…ciò che lega tutte le mie esperienze personali e professionali tra di loro, è il sogno di un ragazzo autodidatta, senza grandi possibilità economiche, che voleva con tutte le sue forze diventare un artista e lavorare sulla raffigurazione di Pulcinella. All'inizio tutti mi chiedevano: ma come si può cambiare qualcosa che esiste da sempre? Come è possibile rappresentare in maniera ogni volta diversa un simbolo della tradizione codificata, come Pulcinella?
Ho lavorato molto su questo personaggio, fino al punto di spogliarlo della sua maschera e mettere a nudo l'uomo che dietro ad essa si cela. Il mio percorso di ricerca artistica è iniziato a sedici anni, quando assistendo ad uno spettacolo di burattini, vidi Pulcinella e poco dopo realizzai la mia prima scultura che lo rappresentava. Mi feci coraggio, vinsi la mia innata timidezza e allestii, in via Scarlatti, nel quartiere Vomero di Napoli, una bancarella esponendo per la prima volta i miei "pezzi". Successivamente presi un piccolo laboratorio, di dieci metri quadratati, nella zona della Doganella.
Pulcinella intanto continuava a crescere… fuori da ogni riferimento tradizionale e i miei lavori erano sempre più apprezzati, riuscì a stabilire proficui contatti con antiquari importanti… Tutto questo mi appagava e mi spingeva a continuare, mi dava fiducia!
Nel 1986 riuscìi ad aprire uno studio più grande, di settanta metri quadrati, nel quartiere Arenella e poi finalmente presi uno spazio a Palazzo Sansevero: nelle antiche scuderie di questo edificio aprìi il mio atelier e apríi il mio laboratorio, proprio negli stessi locali dove Raimondo di Sangro , il principe scienziato e alchimista, eseguiva i suoi esperimenti.
Ecco il sogno che si avvera… l' investimento di una vita: sono partito dalla creazione di un piccolo Pulcinella , una piccola maschera… poi ad un certo punto, ho pensato di poter "mascherare" il mondo e non mi sono più fermato…
Entriamo nel "cuore" dell'intervista. La pubblicazione on line per cui stiamo lavorando nasce da un progetto di donne appartenenti alla federazione russa . Quest'anno, in giugno, attraverso una serie di eventi internazionali tra Napoli e Pompei, era prevista la prima edizione del "Festival della cultura russa" . L'evento, rinviato per l'emergenza legata alla diffusione del Covid 19, è legato anche al suo particolare coinvolgimento nella manifestazione. Il regista Karen Shaknsarow, uno dei massimi rappresentanti della cultura russa, sarà premiato , per i suoi particolari meriti , con una sua opera, che lei ha donato appositamente per la circostanza. Vorrebbe descriverla ai nostri lettori ?
Sono onorato di partecipare a questo importante evento culturale e sono contento che sia stata scelta la città di Napoli per questa prima Edizione del Festival. La scultura che ho scelto come premio è un simbolo sul quale lavoro da anni: il vulcano Vesuviosintetizzato in una forma conica dalla quale fuoriesce un sole.Napoli, la "città del sole" fondata dai marinai provenienti da Rodi e che in questo luogo, hanno portato il culto del sole, di Elios luce ,nascita ,mattina, giorno , gioia e vita.
Napoli accoglie questo grande regista e questa bella iniziativa equest' opera mi sembra un bel modo per ringraziare il popolo russo che ha posto attenzione alla mia città.

Quali elementi uniscono , a parer suo, Napoli e la Russia?
Napoli è una città-mondo non solo per la sua bellezza straordinaria ma anche per le sue stratificazioni storiche e culturali che derivano dall'incontro con gli atri paesi.
Storicamente Napoli ha avuto contatti e rapporti culturali anche con la Russia e a livello personale non posso non ricordare che, qualche anno fa, in occasione di un incontro bilaterale tra il Presidente del Consiglio italiano e il Presidente Putin, ho lavorato sulla figura di San Nicola, San Nicolausin Russia.
L'evento si svolse a Bari e per l'occasione realizzai due installazioni che avevano come soggetto figurativo San Nicola, patrono della città pugliese e San Nicolaus venerato in Russia.
Per me è stato emozionante partecipare a questo evento internazionale… un importante momento di dialogo tra l'Italia e la Russia.

Il turismo e l'Arte a Napoli. Quali prospettive secondo il Maestro Lello Esposito?
Fino a pochi mesi fa, a Napoli, vivevamo un momento di affluenza turisticastraordinaria… poi la tragedia del Covid 19 che ha colpito l'intera l'umanità.
Il futuro sicuramente sarà di ripresa perché Napoli è una cittàinteressante, ricca di storia , di luoghi da attraversare e da visitare , di gente da conoscere . Dotata di un fascino indiscutibile ecaratterizzatada un " modo di vivere", che nonostante le molte contraddizioni, ne fa una città unica… accoglie e accoglierà tutti con grande umanità e tolleranza, nella maniera in cui solo Napoli sa fare!


Su questa riflessione, ringraziamo il Maestro Esposito , il Palazzo Sansevero e la città di Napoli per l'accoglienza , la disponibilità ed il tempo che ci hanno dedicato. Li salutiamo con un "Arrivederci" Festival della Cultura russa" .
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