The Capri Times

Lello Giulivo

Tre aspetti di una personalità poliedrica
Текст: Caterina Marina Anselmo
Фото: Наталья Галкина Нови
Сентябрь 2020
Певец, актер, мим: три аспекта многогранной личности, которые наверняка не заканчиваются на этом. Лелло Джуливо, родившийся в Неаполе в 1957 году, продолжает череду ярких персонажей, о которых мы рассказываем на страницах нашего журнала. Блестящая карьера, начавшаяся в 17 лет с имиджа фолк-певца, со временем утвердилась в кино и театре.
На своём творческом пути Лелло встречался и работал с тами "колоссами" как Линдси Кемп и Мэл Гибсон.



Cantante, attore e mimo: tre aspetti di una personalità poliedrica che , quasi sicuramente, non si esaurisce in essi. Lello Giulivo, nato a Napoli nel 1957, arricchisce la carrellata di grandi personaggi ospitati tra le pagine della nostra rivista.Una carriera brillante, iniziata a soli 17 anni come cantante folk, consolidata nel tempo, da " La gatta Cenerentola" alla soap "Un posto al sole" passando per Lindsay kemp e Mel Gibson.
Ringrazio in apertura per lo spazio ed il tempo a noi dedicato in una mattina che lo vede impegnato su vari fronti.L'attore racconta che , subito dopo il nostro incontro, sarà impegnato nel gruppo musicale con il quale sta lavorando. Colgo l'occasione per iniziare proprio dalla musica e dalla canzone napoletana.
Cominciamo riferendo che, agli inizi della mia carriera, ho seguito degli stages sull'arte del mimo, con dei maestri tra cui Gerry Di Giacomo, un italoamericano allievo di Marceau, conosciuto nel '76 al Teatro Valle di Roma in occasione di un recital dal vivo con Massimo Ranieri, per la regia di Bolognini, con la partecipazione di Carlo Croccolo e lo stesso Gerry Di Giacomo. Cantavo e suonavo la chitarra e Gerry ha cominciato ad incuriosirmi intorno al mondo dell'educazione corporea e questo mi è servito molto. Poi ho incontrato Enzo Scala, anch'egli allievo di Marceau e Michele Monetta di Cava dei Tirreni, allievo di Decroux, e mio amico da tanti anni. Insegnante alla scuola di Béjart e all’Accademia di Arte Drammatica, "deus ex machina " di tutto il movimento dei mimi europei . Insieme abbiamo partecipato a numerosi spettacoli in maschera sulla commedia dell'arte. La stessa esperienza con De Simone , per i tanti anni passati a lavorare con lui ,mi ha formato dal punto di vista gestuale che è utile nel lavoro teatrale e cinematografico, e ha contribuito a sviluppare consapevolezza corporea .In questo contesto non mi definisco mimo, direi piuttosto che si è trattato di un percorso di educazione corporea. Per quanto riguarda , invece, la mia esperienza musicale, essa parte dalla metà degli anni settanta . Era il periodo durante il quale mi sono innamorato della musica di Roberto De Simone, fondatore della Nuova Compagnia di Canto Popolare, insieme a Giovanni Mauriello, Eugenio Bennato. Carlo D'angiò. 
Il gruppo era nato nel '66 e nel '71 impazzava. Ricordo la partecipazione a "Senza rete" sugli schermi televisivi, l' arrivo del successo con "Tammurriata nera", a cui segue " ' A rumba d'e scugnizzi" e poi ancora " Trapenarella" .
All'epoca ero un ragazzo di tredici anni, amico di Pino Daniele .A quel tempo avere tredici anni significava altro rispetto ad oggi, tra cui poter camminare tranquillamente per strada .Nel contempo si rafforzava la mia amicizia con Pino, che si è protratta fino alla sua scomparsa . E ricordo imusicisti Tullio De Piscopo, Enzo Avitabile ,frequentati perché "frequentavo "quella musica ed insieme ascoltavamo anche i brani degli anni '70 . In questo contesto però, dal punto di vista professionale , mi appassionai alla musica popolare che è diventata motivo di lavoro. 
Lello Giulivo
Cantante, attore e mimo
Una sua pregressa esperienza musicale, la prima, celebra un "abrazo " immaginario tra Gennaro Pasquariello e Carlos Gardel, grandi interpreti di inizio '900 , rispettivamente, della cultura musicale napoletana ed argentina ed ispiratori, potremmo dire, di una sua grande opera. Mi riferisco a "Napolettango", a cui è seguito, per restare in tema, "Amor di tango".
Cos'è il tango per lei e che cosa rappresenta nel mondo della musica
Tango è passione innanzitutto ma dire questosignifica esprimere un concetto scontato . Per quanto mi riguarda , invece, si tratta di una passione di cui avevo semplicemente sentito parlare . Quando poi, per lavoro, mi sono trovato in Argentina ,ne sono rimasto folgorato. E mi spiego: Nel cantare da napoletano che riprende brani classici antichi, di fine '800 ,inizio '900, ho avuto la possibilità di conoscere persone, come lo scrittore Xavier Vergara che mi vide lavorare in "Novecento napoletano". Ero in frac ,impomatato e truccato alla maniera degli anni venti, Vergara mi osservò per poi dirmi:E' impressionante! Sembri Gardel sulla scena ! Così mi invitò a studiare il tango e cantarlo. Inizialmente ho sorriso perché non non si trattava di una "Bazzeccola" , ma di qualcosa di molto impegnativo,tuttavia cominciai a reperire, gia in loco,materiale sull'argomento Una volta ritornato in Italia ho continuato e mi sono fatto inviare ancora delle partiture , e ho cominciato a studiare di tanghi di Gardel .
Mi sono appassionato fortemente perché era una cosa che mi avvinceva. Sottolineo che io non ballotango , danzo in teatro, ho lavorato con maestri di tango, sono amico di maestri di tango che vorrebbero che danzassi . Preciso che so danzare ma non sono ballerino .Mi hanno sempre utilizzato negli spettacoli come ballerino per la mia capacità di movimento corporeo .Il tango mi ha preso nel ritmo e nella passione per questa cultura un po' sotterranea, quasi buia. Del resto l'origine deltango e' da ascrivere ai postriboli , era un ballo segreto , una musica ai margini, un po' maledetta.Il fatto poi che fosse il preludio a un incontro con una donna in una maniera così viscerale e carnale , mi ha coinvolto particolarmente. Ho scoperto , successivamente, che la maggior parte di coloro che hanno scritto canzoni in Argentina , tra emigranti e musicisti, hanno cominciato con dei concertini ,inserendo testi su musica in un miscuglio di motivi africani,spagnoli , italiani, sia pur con ritmi diversi . E parliamo dello strumento, il Bandoneon, l'organetto , di origine tedesca che con quel suono "cristallizza" il tango.
Si identifica, addirittura, il tango con il bandeneonma esso in realtà nasce, all'epoca, con la chitarra , il violino, il flauto e solo dopo si è trasformato.
.Se si va a leggere fra i nomi degli autori, ritroviamo molti spagnoli ma anche molti italianiche hanno collaborato alla scrittura di canzoni tango.
Gardel era definito il "Tano del Avasto" cioè l'italiano, il napoletano dei Mercati generali.Nellavoro "Amor di tango" il mio personaggio è Gaetano del Mercato, "Tano r'o Vasto" e per riprendere questa cultura , Gaetano si ripete nell'opera.
Il tango mi è rimasto dentro tant'è che in "Paese mio bello", realizzato con quattro artisti conosciuti già quarant'anni fa circa con " Festa di Piedigrotta" di De Simone , nonostante da allora ognuno abbia seguito la sua strada, ci siamo ritrovati e ritornati insieme.Per l'occasione ho scelto di suonare la chitarra e cantare il tango di Carlos Gardel,"El die que me queiras ".I componenti del gruppo di cui sto parlando , oltre me, sono il cantante della Nuova Compagnia di Canto Popolare, e due affermate cantanti attrici.
Il tango per me è anche Stefi Dionisi che gestisce una scuola di Milonga e con il quale ho collaborato. Anni fa abbiamo realizzato uno spettacolo con Miguel Angel Zotto, "Napolitano tango" di cui fui testimonial.Stefi insistè per farmi anche cantare ed accadde che Zotto, pur avendo portato con sè i suoi musicisti ,avendomi ascoltato, da quel momento preferì ballare quando cantavo io e questo fu per me motivo di grande soddisfazione.La manifestazione ebbe rilevanza particolare : Miguel Angel aveva fatto perfino arrivare dall'Argentina tanti ballerini, anche grandi di età ,affascinanti ed eleganti nella danza . Questo mi fa pensare che il tango non si ferma a quello che noi recepiamo della musica. Il tango non si ferma ad essa , ma recluta ," acchiappa" persone che hanno una sensibilità particolare. Ho osservato che tuttiquelli che praticano tango, sia cantato che danzato, sono persone speciali, dal cuore caldo e profondo, cosa molto bella , una sorta di riconoscimento.

Facendo riferimento allo spettacolo "Amor di tango" , ritengo doveroso ricordarne il regista, Lindsay Kemp, grande mimo e danzatore. Cosa possiamo dire della collaborazione Giulivo/Kemp?
"Amor di tango" è un mio progetto . Da mimo e da amante del teatro ho visto alcuni suoi spettacoli .Avevo conosciuto il grande Lindsay alla fine degli anni settanta, quando lavoravo con De Simone incrociandoci spesso e quando ho pensato di realizzare un mio spettacolo , con la produzione di Paola Sansone, e mi fu chiesto da chi volessi essere diretto, proposi Kemp. Così ci recammo a Todi ,dove il Maestro aveva un'abitazione . Avanzammo la nostra proposta di lavoro ed accettò. Amor di tango fu presentato a San Leucio nei pressi di Caserta, nell'ambito della rassegna " Versiliana", esebbene ci sia stato un grosso riscontro,successivamente non è stato distribuito.
Con Lindsay si creò un ottimo rapporto e lo ritengo persona straordinaria ,oltre che grande artista e Maestro. Tra gli altri grandi con i quali ho lavorato cito i fratelli Taviani, Mauro Bolognini , Franco Zeffirelli.
Una carriera prolifica, costellata di successi, accompagnata nel suo percorso dai piu grandi esponenti della canzone, del teatro, del cinema, dello spettacolo. Diventa difficile elencarli per non dimenticarne nessuno. Tuttavia non si può non ricordare e ,ovviamente, non parlare, di Mel Gibson . Della sua partecipazione al film "La passione di Cristo", laddove impersona il "brutale soldato romano",di certo è gia stato molto detto e molto scritto. A distanza di tempo, quali emozioni permangono nell'animo del "soldato" ,nel ricordare l'incontro con il grande regista e l'esperienza vissuta?
L'esperienza con Mel Gibson è stata la conseguenza di un'esperienza precedente che era "I Soprano". Girai un episodio della seconda serie qui a Napoli, con regia di Tim Van Patten e la partecipazione di Gandolfini e Toni Sirico. Ero stato selezionato da Shaila Rubin, addetta al casting, ed in seguito al mio personale successo all'interno dell'opportunità, ottenuto perché avevo dato la mia voce a commento musicale dell'episodio, fui presentato dalla stessa Shaila a Mel Gibson che cercava un attore per il ruolo del soldato.
Fui presentato come attore e cantante . Mel chiese di cosa fossi cantante e feci ascoltare villanelle senza accompagnamento , a voce cruda, a cappella . Gibson mi ascoltò rimanendo folgorato e mi chiese se fossi disponibile a cantare per lui ogni mattina, sul set, per dare la voce a tutta Matera.Io fui d'accordo e, come un muezzin,per due mesi e mezzo, alle cinque e mezza in punto ,io cantavo e a cantai praticamente di tutto, anche "o mia bela Madunina" perché le canzoni napoletane che a lui piacevano, nel lungo periodo si erano ormai esaurite.
Io considero, fondamentalmente , l'esperienza vissuta in cinque mesi un'opportunità di studio unica . Ho sfruttato l'occasione che mi è stata offerta chiedendo ed ottenendo , in pratica patteggiando, una regia personale .
Ma vi è di più. Durante le scene definite "frattaglie" mi veniva suggerito di andare a riposare , ma io non lo facevo perchè utilizzavo tutti i momenti possibili per osservare Gibson lavorare. Egli dirigeva grandi attori come la Bellucci, Maia Morgenstern,HristoJivcov,numerosi attori bulgari, attori internazionali straordinari, oltre agli italiani Mattia Sbragia, Sergio Rubini ed altri.
Come negli anni precedenti con la Compagnia di De Simone , da dietro le quinte, osservavo il regista mentre curava ogni particolare degli artisti in scena,allo stesso modo osservavo ed ascoltavo Gibson mentre "dirigeva" i grandi attori prima citati . In pratica "rubavo il mestiere" studiando dal vivo le indicazioni provenienti dal set. Sono stati cinque mesi di "full immersion" accompagnati da una concentrazione quasi mistica in quel periodo : ho letto tutti i Vangeli , anche gli apocrifi, i miracoli dell'austriaca santa Emmerick che aveva avuto , per quarant'anni, visioni della passione di Cristo attraverso gli occhi dei vari protagonisti. A tale proposito, nel film vi è anche una citazione.

Personalmente ricordo di aver visto il film tenendo gli occhi chiusi durante quasi tutta la flagellazione . Lei è stato, successivamente, spettatore del film?
Si sono stato spettatore, la visione mi ha commosso ed ho pianto. C'è da aggiungere che Gibson ha adoperato la lingua originale, pur non avendone certezza,trattandosi di una lingua morta, ha ricostruito l'aramaico. In quel periodo l'ho studiato con una coach .Ritengo che far piombare lo spettatore nel tempo dell'epoca, attraverso la lingua antica, sortisca , a mio avviso, un effetto che non possibile o simile in presenza della lingua attuale e corrente . Ci troviamo di fronte alla cronaca di una morte annunciata che , per chi è praticante del cattolicesimo e va in Chiesa, conosce a memoria attraverso le frasi del Vangelo ci cui si prende conoscenza già da bambini e non ci sarebbe stato nulla di nuovo nell'ascolto.Se il film fosse stato presentato In italiano non avrebbe trasmesso le stesse emozioni. Il film intero io non lo conoscevo, ero curioso di vedere come avevo lavorato , ma anche di vederne il "confezionamento" e la regia totale del Maestro e... mi ha commosso.

Dalla "Passione…" a oggi, altre esperienze significative che hanno segnato il suo cammino artistico
Dopo la Passione di Cristo ho lavorato al film " Luisa Sanfelice" dei fratelli Taviani . Negli anni successivi mi sono occupato di musica e teatro, realizzando numerosi spettacoli, anche da solo.

Un artista a tutto tondo…Per un attore fa differenza calcare le assi di un palcoscenico od occupare il maxyschermo di un cinema?
La differenza è notevole trattandosi di due modi di recitare completamente diversi.

Neppure una pandemia ferma i grandi artisti :" Lo cunto de li cunti – nella città di Napoli durante la terribile pandemia dell'a.d. 2020. Il progetto digitale dedicato al Pentamerone di Giovan Battista Basile .Come nasce il programma e quali ricadute ha avuto sul pubblico?
Durante la pandemia questa iniziativa è stata molto combattuta perchè non tutti gli artisti erano d'accordo alavorare gratuitamente sullo schermo del pc per il web.Io ho partecipato per spirito di compagnia ,per solidarietà ,anche per dire "noi ci siamo", " noi esistiamo" . Non a caso siamo una categoria maltrattata perché il Governo non tiene conto del fatto che forse resteremo fermi fino a gennaio dell'anno prossimo.

Ci avviamo alla conclusione e vorrei ricordare, tramite una "voce di Napoli" , il grande Raffaele Viviani nella ricorrenza 1950/2020
Viviani è l'autore napoletano di teatro e di musica a cui sono particolarmente legato . Vengo ritenuto un attore vivianesco . Gli attori e coloro i quali hanno lavorato con Viviani mi hanno attribuito questa definizione . Io li ringrazio per questo riconoscimento perchè si presume che gli attori che interpretano Viviani sappiano recitare, cantare, ballare e quant'altro.

Ultima esperienza in ordine di tempo, la partecipazione ad una soap opera tutta italiana ambientata a Napoli. Dal 1996 "Un posto al sole" , Palazzo Palladini ( nella realtà Villa Volpicelli) sul mare di Posillipo e gli innumerevoli personaggi che si sono avvicendati nelle 5500 e più puntate, …………..vivono nel cuore degli affezionati "fans" in un intreccio di storie che vanno dalla cronaca rosa alle problematiche sociali,nontrascurando l'ironia per drammatizzare iriferimenti "forti " come rapine, sequestri di persona, tentati omicidi, omicidi, camorra .E qui interviene con il ruolo di Mariano Tregara. La descrizione del personaggio è nota. Meno nota, forse, l'emotività dell'uomo nell'interpretarne il ruolo. Qualche riflessione in merito per chi ci leggerà.
Sento il bisogno di fare una precisazione. Ho lavorato nella soap gia all inizio della sua edizione nel ruolo dello "spostato" che scorrazzava in moto con Franco.
Il personaggio ed il ruolo del cattivo mi vengono spesso cuciti addosso a causa delle mie caratteristiche .Occorre tuttavia effettuare un distinguo perché ci sono modi di recitare diversi. Da qualche anno a questa parte la recitazione ,specialmente nelle opere ambientate a Napoli, dove troviamo il cattivo, il camorrista, il malavitoso, è una recitazione "nature", molto legataalla vita di strada dove è un" recitare non recitare" . Recitazione naturale si ,ma per poter essere naturali , occorre una precisazione da parte dell'attore , necessaria per evitare confusione e senza la quale tutti potremmo essere definiti attori. Come diceva lo stesso Eduardo , per essere naturali in scena bisogna avere studiato e l'attore diventa naturale attraverso lo studio. Solo lo studio può portare la recitazione alla naturalezza ed al realismo scenico. Altro esempio: Dal punto di vista cinematografico, se prendo una persona dalla strada, che non ha mai recitato, sicuramente sarà naturale perchè imperfetta nella sua recitazione ma non è recitazione.Il personaggio di Mariano Tregara, invece, mi ha dato e mi dà l' opportunitadi interpretare un ruolo alla mia maniera ,da attore ,che forse per un film tipo "Gomorra" o forse anche per un altro film , o anche per il cinema trash sui sobborghi napoletani ,avrebbe richiesto una recitazione un pò troppo caricata , ma necessaria per quel tipo di riprese . Se voglio, da un punto di vista attoriale sono in grado di fare qualsiasi tipo di recitazione, anche quella naturale , "buttata via" come dico io . Questo ruolo ,come prima accennavo ,mi ha dato modo di riflettere sullo spessore del personaggio e ho potuto costruire con gli sguardi ,i silenzi e con le intonazioni una figura di spessore più profondo.

Come si interagisce nel cast della fiction?
L'interazione è magnifica. Tutti i componenti del cast, della Produzione ,della Redazione , delll'UfficioStampa, sono persone straordinarie . Mi hanno fatto sentire sempre come a casa ed è bello fare sapere al pubblico che lavorare in "Un posto al sole" è come stare in famiglia, anzi….Siamo una famiglia!
Una domanda quasi d'obbligo. Progetti futuri nel clima postpandemico Covid 19 che stiamo vivendo.
Ci sarà la ripresa di "Novecento napoletano" già presentato negli anni '90 con Marisa Laurito , si chiamerà "Adagio napoletano" e si terrà al Trianondi Napoli, probabilmente a fine ottobre, come già annunciato in una conferenza stampa .L'anno prossimo avrò uno spettacolo con Margherita Di Rauso , testo di Paolo Colletta, dal titolo "Belle époque " ma quello che mi vedrà subito protagonista sarà il disco "Paese mio bello" con il quartetto vocale che mi accompagna ,che presenteremo il 16 e 17 ottobre al Sannazaro e che ha per titolo "Paese mio bello-L'Italia che cantava e che canta".

Come lei sa, stiamo scrivendo per una rivista edita da un team di progetto di nazionalità russa. Una rivista con articoli in lingua russa ed italiana che ha lo scopo di far "viaggiare il lettore in tempi e spazi sconosciuti" , con l'"obiettivo di rendere la tua vacanza in Italia una favola" proponendo visite guidate e programmi speciali . Quale "spazio " di Napoli e quale "tempo" suggerisce al team da proporre ai turisti quando sarà possibile incontrarli in sicurezza?
Per quanto riguarda la Russia, ho fatto un concerto per chitarra e voce da solo, qualche anno fa per l'Istituto italiano di Cultura nella sala Concerti a Kiev, in Ucraina.Sono stato a Mosca con il teatro San Carlo con lo spettacolo "Napoli zompa e vola", un testo di Manlio Santanelli ,regia di Amedeo Amodio con Lalla Esposito ,Ernesto Lama , Giovanni Esposito. Con questi attori ho partecipato anche ad altri spettacoli come "Masaniello".Per quanto riguarda un possibile "spazio" mi ritengo parte in causa perché a Napoli manca un luogo d'incontro per la canzone stabile, per un'Accademia della canzone napoletana. Io e la Laurito partiamo proprio con questo progetto: "Compagnia stabile della canzone napoletana", sperando che il COVID ci lasci .Intendiamo, stabilmente ,proporre una serie di spettacoli ,in alternanza, per far lavorare più artisti.In tal modo si potrebbe avere un punto di riferimento per i turisti, considerando che a Napoli non esiste un luogo dove essi possono ascoltare la canzone napoletana. Questa è una grave mancanza per Napoli se si pensa che a Buenos Aires si trovano i locali per ascoltare il tango, in Spagna si trovano i locali per ascoltare il flamenco, in Portogallo troviamo i locali dove si esegue il Fado. Sono anni sollecito che l'Amministrazione cittadina per chiedere di essere messo in contatto con i tour operator, che chiedo di darmi anche una chiesa sconsacrata, chiedo di mettersi in contatto con Lauritoche è sensibile all'argomento .Io e Marisa ne abbiamo spesso parlato, e procediamo sulla stessa linea d'onda, anche Renzo Arbore è d'accordo su questa possibile iniziativa ed ora che lei ha la direzione del Trianonvorrebbe formare la compagnia stabile della Canzone napoletana. Ci sarà Valentina Stella, Antonio Murro ,noi "vecchi" di "Novecento napoletano" come testimonial.
In chiusura , una domanda a cui teniamo molto. Cosa pensa dell'editoria on line?
Amo il cartaceo, amo leggere libri in cartaceo ma oggi abbiamo bisogno di immediatezza e ci dobbiamo adeguare ,soprattutto per casi straordinari, come ad esempio dover parlare con un docente che si trova a New York, con un semplice collegamento mi metto in contatto e risolvo subito . Ma il contatto umano deve restare. Vediamo i figli ed i ragazzi in genere alle prese con un cellulare anche quando stanno in gruppo, per isolarsi dal contesto, trascurando il parlare ed il comunicare con gli altri in presenza. Quindi, ben venga il digitale, il contatto on line per gestire meglio le distanze, senza trascurare il rapporto umano.


Concentrare in un'intervista i punti salienti di una carriera e le caratteristiche "inedite" di un personaggio ampiamente impegnato in vari settori dell'arte dello spettacolo, non è semplice.

Auspichiamo di avere fornito ai lettori stimoli utili per accrescere la curiosità e l'interesse verso l 'intervistatoed il mondo nel quale si muove . In attesa del suo prossimo evento, confiando di poter essere presenti, ringraziamo ancora una volta il talentuoso Lello Giulivo e la magnifica Piazza Dante , degna cornice di questo incontro.





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