• Una carriera prolifica, costellata di successi, accompagnata nel suo percorso dai piu grandi esponenti della canzone, del teatro, del cinema, dello spettacolo. Diventa difficile elencarli per non dimenticarne nessuno. Tuttavia non si può non ricordare e ,ovviamente, non parlare, di Mel Gibson . Della sua partecipazione al film "La passione di Cristo", laddove impersona il "brutale soldato romano",di certo è gia stato molto detto e molto scritto. A distanza di tempo, quali emozioni permangono nell'animo del "soldato" ,nel ricordare l'incontro con il grande regista e l'esperienza vissuta?
L'esperienza con Mel Gibson è stata la conseguenza di un'esperienza precedente che era "I Soprano". Girai un episodio della seconda serie qui a Napoli, con regia di Tim Van Patten e la partecipazione di Gandolfini e Toni Sirico. Ero stato selezionato da Shaila Rubin, addetta al casting, ed in seguito al mio personale successo all'interno dell'opportunità, ottenuto perché avevo dato la mia voce a commento musicale dell'episodio, fui presentato dalla stessa Shaila a Mel Gibson che cercava un attore per il ruolo del soldato.
Fui presentato come attore e cantante . Mel chiese di cosa fossi cantante e feci ascoltare villanelle senza accompagnamento , a voce cruda, a cappella . Gibson mi ascoltò rimanendo folgorato e mi chiese se fossi disponibile a cantare per lui ogni mattina, sul set, per dare la voce a tutta Matera.Io fui d'accordo e, come un muezzin,per due mesi e mezzo, alle cinque e mezza in punto ,io cantavo e a cantai praticamente di tutto, anche "o mia bela Madunina" perché le canzoni napoletane che a lui piacevano, nel lungo periodo si erano ormai esaurite.
Io considero, fondamentalmente , l'esperienza vissuta in cinque mesi un'opportunità di studio unica . Ho sfruttato l'occasione che mi è stata offerta chiedendo ed ottenendo , in pratica patteggiando, una regia personale .
Ma vi è di più. Durante le scene definite "frattaglie" mi veniva suggerito di andare a riposare , ma io non lo facevo perchè utilizzavo tutti i momenti possibili per osservare Gibson lavorare. Egli dirigeva grandi attori come la Bellucci, Maia Morgenstern,HristoJivcov,numerosi attori bulgari, attori internazionali straordinari, oltre agli italiani Mattia Sbragia, Sergio Rubini ed altri.
Come negli anni precedenti con la Compagnia di De Simone , da dietro le quinte, osservavo il regista mentre curava ogni particolare degli artisti in scena,allo stesso modo osservavo ed ascoltavo Gibson mentre "dirigeva" i grandi attori prima citati . In pratica "rubavo il mestiere" studiando dal vivo le indicazioni provenienti dal set. Sono stati cinque mesi di "full immersion" accompagnati da una concentrazione quasi mistica in quel periodo : ho letto tutti i Vangeli , anche gli apocrifi, i miracoli dell'austriaca santa Emmerick che aveva avuto , per quarant'anni, visioni della passione di Cristo attraverso gli occhi dei vari protagonisti. A tale proposito, nel film vi è anche una citazione.
• Personalmente ricordo di aver visto il film tenendo gli occhi chiusi durante quasi tutta la flagellazione . Lei è stato, successivamente, spettatore del film?
Si sono stato spettatore, la visione mi ha commosso ed ho pianto. C'è da aggiungere che Gibson ha adoperato la lingua originale, pur non avendone certezza,trattandosi di una lingua morta, ha ricostruito l'aramaico. In quel periodo l'ho studiato con una coach .Ritengo che far piombare lo spettatore nel tempo dell'epoca, attraverso la lingua antica, sortisca , a mio avviso, un effetto che non possibile o simile in presenza della lingua attuale e corrente . Ci troviamo di fronte alla cronaca di una morte annunciata che , per chi è praticante del cattolicesimo e va in Chiesa, conosce a memoria attraverso le frasi del Vangelo ci cui si prende conoscenza già da bambini e non ci sarebbe stato nulla di nuovo nell'ascolto.Se il film fosse stato presentato In italiano non avrebbe trasmesso le stesse emozioni. Il film intero io non lo conoscevo, ero curioso di vedere come avevo lavorato , ma anche di vederne il "confezionamento" e la regia totale del Maestro e... mi ha commosso.
• Dalla "Passione…" a oggi, altre esperienze significative che hanno segnato il suo cammino artistico
Dopo la Passione di Cristo ho lavorato al film " Luisa Sanfelice" dei fratelli Taviani . Negli anni successivi mi sono occupato di musica e teatro, realizzando numerosi spettacoli, anche da solo.
• Un artista a tutto tondo…Per un attore fa differenza calcare le assi di un palcoscenico od occupare il maxyschermo di un cinema?
La differenza è notevole trattandosi di due modi di recitare completamente diversi.
• Neppure una pandemia ferma i grandi artisti :" Lo cunto de li cunti – nella città di Napoli durante la terribile pandemia dell'a.d. 2020. Il progetto digitale dedicato al Pentamerone di Giovan Battista Basile .Come nasce il programma e quali ricadute ha avuto sul pubblico?
Durante la pandemia questa iniziativa è stata molto combattuta perchè non tutti gli artisti erano d'accordo alavorare gratuitamente sullo schermo del pc per il web.Io ho partecipato per spirito di compagnia ,per solidarietà ,anche per dire "noi ci siamo", " noi esistiamo" . Non a caso siamo una categoria maltrattata perché il Governo non tiene conto del fatto che forse resteremo fermi fino a gennaio dell'anno prossimo.
• Ci avviamo alla conclusione e vorrei ricordare, tramite una "voce di Napoli" , il grande Raffaele Viviani nella ricorrenza 1950/2020
Viviani è l'autore napoletano di teatro e di musica a cui sono particolarmente legato . Vengo ritenuto un attore vivianesco . Gli attori e coloro i quali hanno lavorato con Viviani mi hanno attribuito questa definizione . Io li ringrazio per questo riconoscimento perchè si presume che gli attori che interpretano Viviani sappiano recitare, cantare, ballare e quant'altro.
• Ultima esperienza in ordine di tempo, la partecipazione ad una soap opera tutta italiana ambientata a Napoli. Dal 1996 "Un posto al sole" , Palazzo Palladini ( nella realtà Villa Volpicelli) sul mare di Posillipo e gli innumerevoli personaggi che si sono avvicendati nelle 5500 e più puntate, …………..vivono nel cuore degli affezionati "fans" in un intreccio di storie che vanno dalla cronaca rosa alle problematiche sociali,nontrascurando l'ironia per drammatizzare iriferimenti "forti " come rapine, sequestri di persona, tentati omicidi, omicidi, camorra .E qui interviene con il ruolo di Mariano Tregara. La descrizione del personaggio è nota. Meno nota, forse, l'emotività dell'uomo nell'interpretarne il ruolo. Qualche riflessione in merito per chi ci leggerà.
Sento il bisogno di fare una precisazione. Ho lavorato nella soap gia all inizio della sua edizione nel ruolo dello "spostato" che scorrazzava in moto con Franco.
Il personaggio ed il ruolo del cattivo mi vengono spesso cuciti addosso a causa delle mie caratteristiche .Occorre tuttavia effettuare un distinguo perché ci sono modi di recitare diversi. Da qualche anno a questa parte la recitazione ,specialmente nelle opere ambientate a Napoli, dove troviamo il cattivo, il camorrista, il malavitoso, è una recitazione "nature", molto legataalla vita di strada dove è un" recitare non recitare" . Recitazione naturale si ,ma per poter essere naturali , occorre una precisazione da parte dell'attore , necessaria per evitare confusione e senza la quale tutti potremmo essere definiti attori. Come diceva lo stesso Eduardo , per essere naturali in scena bisogna avere studiato e l'attore diventa naturale attraverso lo studio. Solo lo studio può portare la recitazione alla naturalezza ed al realismo scenico. Altro esempio: Dal punto di vista cinematografico, se prendo una persona dalla strada, che non ha mai recitato, sicuramente sarà naturale perchè imperfetta nella sua recitazione ma non è recitazione.Il personaggio di Mariano Tregara, invece, mi ha dato e mi dà l' opportunitadi interpretare un ruolo alla mia maniera ,da attore ,che forse per un film tipo "Gomorra" o forse anche per un altro film , o anche per il cinema trash sui sobborghi napoletani ,avrebbe richiesto una recitazione un pò troppo caricata , ma necessaria per quel tipo di riprese . Se voglio, da un punto di vista attoriale sono in grado di fare qualsiasi tipo di recitazione, anche quella naturale , "buttata via" come dico io . Questo ruolo ,come prima accennavo ,mi ha dato modo di riflettere sullo spessore del personaggio e ho potuto costruire con gli sguardi ,i silenzi e con le intonazioni una figura di spessore più profondo.
• Come si interagisce nel cast della fiction?
L'interazione è magnifica. Tutti i componenti del cast, della Produzione ,della Redazione , delll'UfficioStampa, sono persone straordinarie . Mi hanno fatto sentire sempre come a casa ed è bello fare sapere al pubblico che lavorare in "Un posto al sole" è come stare in famiglia, anzi….Siamo una famiglia!