Con l’elogio dello scrittore all’arte della Ceramica vietrese, si conclude il breve incontro con l’autore che ci auguriamo di ritrovare al più presto tra noi per “conoscere “nuovi personaggi e raccogliere le sue interessanti considerazioni da condividere con i nostri lettori.
All’appuntamento con l’autore seguono le riflessioni delle Associazioni che fortemente hanno voluto questo evento, rappresentate da Alfonso Vincenzo Mauro per la “Congrega Letteraria “e la prof.ssa Pina Masturzo per “ Salernoir Festival Le notti di Barliario”
A.V.Mauro: Siamo lieti , come Associazione culturale “La Congrega Letteraria. Dobbiamo l’interessante e molto vissuta serata all’impegno degli amici salernitani: il “Salernoir Festival” e l’associazione” Porto delle Nebbie”.
Accolti presso l’Arciconfraternita della SS Annunziata e del SS Rosario, dopo i saluti istituzionali, la prof.ssa Masturzo ha dialogato con l’autore ed il folto pubblico di presenti. Ci siamo addentrati nelle pieghe dell’ispirazione letteraria, della lettura psicologica dei personaggi, delle trame degli avvincenti romanzi, del rapporto tra libri e realtà e realtà televisivo-cinematografica , della lettura, dei giovani e in quale interessante accenno di critica sociale. Molto interessante la descrizione della città di Napoli, luogo di elezione come sfondo ed ambiente in cui vengono collocate le storie di De Giovanni.
"Napoli" ha detto lo scrittore "è come un'attrice poliedrica capace di calarsi in diversi ruoli a seconda della necessità narrative e del filone di romanzi da me scritti".
L'evento ha aperto con successo la dodicesima edizione delle nostre attività culturali a Vietri.
P. Masturzo .: Quello di stasera è un evento fuori dal Festival creato per ospitare lo scrittore , amico da tanti anni, in questa sede particolare. De Giovanni è un autore che è già stato precedentemente ospite del nostro Festival e che ha ottenuto, anche in passato, il premio Veraldi che costituisce un premio alla carriera all’interno del nostro Festival. Quindi, ci tenevamo ad averlo tra noi per parlare del nuovo romanzo “Il pappagallo muto. Una storia di Sara.
Quando Maurizio de Giovanni ha iniziato a parlare, si è subito creata quella magia rara che solo i veri narratori sanno generare. La sua voce, il suo modo di raccontare Sara – un personaggio fragile, silenzioso eppure potentissimo – hanno toccato corde profonde. Il pubblico ha ascoltato in un silenzio partecipe, quasi sospeso, perché in quelle parole si sentiva qualcosa che andava oltre la semplice trama: c’erano la cura, l’empatia, la capacità di dare voce all’invisibile.
Dietro le quinte, tra i mille pensieri organizzativi, c’era anche l’emozione personale di chi sente la cultura come parte viva della propria identità. Vedere la sala piena, gli sguardi attenti, le domande sentite, mi ha fatto capire quanto bisogno ci sia ancora oggi di luoghi in cui incontrarsi attorno a una storia.
Perché in quelle pagine, e in quelle voci, c’era qualcosa di vero. E perché ogni volta che si crea uno spazio per l’ascolto e per le parole, si semina bellezza.
E’ stata di certo una serata molto bella e ben riuscita, con grande partecipazione di pubblico che è la cosa che a noi interessava di più proprio perché ci piace organizzare in contesti in cui non si evince ma si riduce la distanza tra gli ospiti ed il pubblico che, in questo modo, si sente più coinvolto e più partecipe. Speriamo di avere presto nuovamente ospite Maurizio De Giovanni e qualcun altro dei suoi personaggi e vi ringraziamo per l’attenzione alla nostra iniziativa .