Che cos'è per te, oggi, essere artista e che cosa è per gli altri, per la società, per il pubblico dei visitatori? Quali sono le difficoltà che si incontrano e le soddisfazioni che se ne ricevono?
Ritengo che essere artista non è soltanto, ad esempio, il dipingere, lo scrivere, il dirigere dei film. Direi che è proprio il modo di vedere la vita attraverso modi che é difficile inquadrare attraverso gli occhi degli artisti non perché un artista veda la vita in una forma distorta ma perché la vede con il proprio modo di osservare e quindi è difficile vivere in una società come la nostra laddove tutto è apparenza, tutto è effimero rispetto ad un quadro, ad un libro che si legge. La vita è fatta di frammenti, di momenti che passano velocemente mentre l'opera d'arte, tutte le forme d'arte, durano tutta una vita o, meglio, dovrebbero durare tutta una vita. L'esperienza di essere artista oggi è un'esperienza molto difficile, soprattutto qui in Italia. Faccio un esempio: in Francia gli artisti vengono sovvenzionati dallo Stato. Qui in Italia, invece, bisogna cavarsela da soli ed è spesso per questo motivo che viene posta la domanda classica che viene rivolta agli artisti è:
“Ma tu, di lavoro, che fai?”
A dispetto di questo, ogni artista prova comunque ad esprimere la propria arte ed il proprio sentire. Per quanto mi riguarda, diciamo che io riesco a vivere la mia quotidianità perché, oltre alla pittura, svolgo anche altre attività. Lavoro la ceramica sia a Romache in Costiera Amalfitana. In un laboratorio, il FES, qui vicino, a Minori, che gestisco insieme a Marco, che ne è il vero proprietario, ci occupiamo di ceramica contemporanea. Abbiamo creato l'asinello, uno dei simboli tipici della costiera amalfitana, in una maniera particolare. Sono già dieci anni che realizziamo oggetti tradizionali in versione rivisitata.
Anche il nostro piatto, la brocca, oggetti classici della ceramica, vengono rappresentati in una maniera non ordinaria ed inconsueta.