The Capri Times
Racconti per ricominciare

Patrizio Oliva

Testo: Caterina Marina Anselmo
Foto: Natalia Galkina Novi
Giugno 2021

Alla luce del tramonto, in una particolare sezione del Museo Ferroviario di Pietrarsa e per un numero di spettatori adeguato alle norme previste dalle misure anti-covid, il teatro ricomincia a vivere in completa sicurezza. 

“Racconti per ricominciare”, il Festival di spettacoli itineranti, diffuso tra alcune delle più maestose location del territorio campano, dal 28 maggio al 6 giugno mette in scena 12 rappresentazioni  e , facendo seguito ad un’intervista di un anno fa ad altro protagonista, partecipiamo anche alla seconda edizione. Incontriamo Patrizio Oliva, alias “Sparviero” , dal titolo del suo libro in cui si racconta dall’ infanzia fino all’oro di Mosca nel 1980. Il pugile, campione del mondo, deposti i guantoni, da uomo poliedrico quale si dimostra e si è dimostrato nel tempo , è pronto per affrontare nuove sfide. Ripercorriamo insieme alcuni momenti di una vita intensa, trascorsa tra sogni e realtà, all’insegna del coraggio e della determinazione. Una vita fatta di incontri  ma anche di scontri con persone , fatti e vicende che hanno forgiato il suo carattere rendendolo eccezionale protagonista sul ring prima e sulla scena poi.

Le cronache descrivono in maniera esaustiva il personaggio poliedrico che è stato ed è Patrizio Oliva. Dallo sport allo spettacolo, dalla passione per il canto all’imprenditoria, impegnato oggi su un particolare ring: il palcoscenico. Una trasposizione teatrale tratta dalla sua autobiografia “Lo sparviero”, racconta, in tre round, parte della sua vita , dall’infanzia alla vittoria di Mosca 1980…cosa significa oggi, per lei , ancora oggi, il paragone con il rapace ? Si sente ancora tale?
Si, mi sento ancora tale. Sono una persona poliedrica perché non mi sono mai opposto al cambiamento. Penso che l ‘errore che possono commettere le persone è proprio questo: contrastarlo! Il cambiamento è qualcosa di naturale che va affrontato. Vedi oggi cosa accade intorno a noi. Ci troviamo in un momento nel quale la rete ha ridotto ed accorciato le distanze aumentando la possibilità di diffusione delle idee .Basta metterne una in rete e la velocità della diffusione delle informazioni rende possibile cambiare , anche in tempi brevi, le sorti di un’azienda. Quindi sarebbe stupido opporsi al cambiamento. Quando ha bussato alla mia porta non l’ho lasciato fuori ma l’ho accolto. Può andare bene o male ma è importante andargli incontro ed accoglierlo. Per tornare a “Sparviero”, mi piace ricordare ai lettori che è la definizione che mi hanno attribuito quando combattevo, perché ero uguale ad esso: fisicamente esile, elegante, rispecchiavo proprio lo sparviero, un rapace elegante, esile ma, come tutti i rapaci,capace di punire la preda al primo errore, con colpi di coda.
Come era il rapporto pugile/pubblico ieri e come è il rapporto attore/pubblico oggi?
Ho scoperto che esiste una grandissima affinità tra i due ruoli, quello di pugile e quello di attore. Quando ero pugile ero nello spogliatoio con la tensione nervosa, la paura della consapevolezza di andare incontro anche a grossi pericoli. Sul ring a volte si può anche morire! Il pugile è consapevole di questo però quando entri nel ring questa paura deve passare.Diversamente non si potrebbe fare il pugile. La stessa paura serve ad allenarsi bene, a non sottovalutare l‘avversario. Al  suono del gong quelle paure passavano e mi dedicavo al mio avversario. La stessa cosa accade oggi. Prima di andare in scena sono teso, sono nervoso, sento la paura di sbagliare, di dimenticare il testo, di incespicare nelle parole, che per un attore è la morte. Se si sbaglia…si spengono le luci! Quindi ho trovato questa affinità: entrambi i ruoli fanno paura prima di cominciare la prova poi, quando si alza il sipario, si va avanti tranquillamente.
Sulla base di queste riflessioni, quindi possiamo dire che tra il ring ed il palcoscenico vi sono più affinità che divergenze. Parlando ancora del ring ricordiamo che nella sua lunga carriera sportiva ha incontrato numerosi avversari. Quale ha stimato di più?
Ho stimato tutti i miei avversari perché so che per salire sul ring hanno dovuto faticare e sudare quanto me e quindi li ho sempre rispettati tutti. Indubbiamente poi ci sono i campioni che ho affrontato, come il russo Serik Konakbayev nella finale delle olimpiadi di Mosca 1980, l’argentino Ubaldo Sacco al quale strappai il titolo mondiale. Erano pugili fortissimi ed in tutti i casi  ho sempre rispettato tutti i miei avversari.

Nella sua esperienza di attore, invece, ha sviluppato maggiore intesa con qualcuno in particolare?

Io ho una grande intesa con Rossella Pugliese, mia partner nello spettacolo “Patrizio Vs Oliva”. E’ importante avere una grande intesa perchè dobbiamo lavorare l’uno per l'altro. Questo accadeva anche cinque anni fa quando in un altro spettacolo vestivo i panni di Pulcinella ed ero in sintonia con i miei due attori.

Una delle domande quasi inevitabili nel nostro lavoro riguarda le esperienze dei nostri intervistati con la Russia, terra d’origine della maggior parte dei componenti dello staff. Patrizio Oliva ha disputato i giochi olimpici di Mosca nel 1980. Come è stata l’esperienza russa, con il suo avversario citato anche poco fa, con l’organizzazione e cosa potrebbe raccontare della “grande madre”?

Sono andato sempre con grande gioia in Russia perchè, almeno negli anni ottanta, ho incontrato un popolostraordinario, affettuosissimo, ospitale. Poi negli anni novanta la situazione è un pò cambiata, anche lì è cresciuta in maniera esponenziale la criminalità ed è diventato un paese a rischio. Negli anni ottanta, invece, era un paese meraviglioso ed i russi, nella boxe, erano proprio “Maestri” ed insieme ai cubani, i pugili più forti del mondo.

Un ulteriore riferimento all’attrice che interpreta il ruolo di sua madre ed ai musicisti che accompagnano la performance.

Rossella è una grandissima attrice, anche regista, ha lavorato con Ettore Scola ed è davvero una grande professionista. Mi ha aiutato molto nello spettacolo, lei è calabrese e ciò ha favorito i dialoghi con lei perchè mia madre era anch’essa calabrese. Quindi i suoi natali e la sua competenza hanno fatto sì che si creasse una grande sinergia sul palco. A volte sembriamo davvero  la madre e il figlio che sono stato nella realtà. A volte lei mi porta ad essere proprio un bambino mentre io conduco lei verso l’essere madre. L’intesa e la sinergia tra di noi sono davvero molto forti. I due musicisti, Riccardo Giannini alla chitarra e Ciro Riccardi alla tromba, sono davvero bravi! Riescono a dialogare con noi sia nella parte scherzosa che nelle parti più drammatiche. Grazie alla loro musica, si crea nell’ambiente un’atmosfera adatta alle circostanze man mano che si i fatti narrati si snodano sulla scena.

Cosa accade a fine serata quando si spengono le luci?

Quando a fine serata si spengono le luci si effettua sempre un’analisi delle nostre sensazioni, su come è andato lo spettacolo, sulle sensazioni ed emozioni ricevute dal pubblico e vissute dal pubblico. Ci si chiede se siano stati commessi errori e si riflette su tutto quanto è stato lo “spettacolo”. Quando ci rendiamo conto che tutto è andato bene siamo, ovviamente, tutti felici. Vediamo il pubblico apprezzare e, onestamente, questo accade tutte le sere perché gli applausi del pubblico sono sempre molto calorosi. Questo significa che io e Rossella riusciamo a trasmettere molto.

E il mattino dopo, quando si è pronti “per ricominciare”, quali pensieri la prendono?

Il mattino dopo “si ricomincia” con il pensare al nuovo spettacolo, ci si concentra su di esso, consapevoli di dover dare il massimo perché quando si dà il massimo si rispetta noi stessi ed il pubblico. E quindi siamo pronti “per ricominciare” un’altra esperienza, un’altra performance, quindi si sale di nuovo sul ring!

Possiamo parlare dell’ esperienza da imprenditore?

La mia esperienza di imprenditore mi vede impegnato oggi nel mondo dello sport. Ho una palestra polifunzionale, una polisportiva dove si fa pugilato, karate, taekwondo, fitness ed attività collaterali, pilates, posturale, danza. Sono un imprenditore anche nel campo delle aziende perché sono motivatore per esse. Ho scritto anche un libro sull’argomento ed anche questa è un’altra delle mie attività imprenditoriali.

Patrizio Oliva … impegnato anche nel sociale. In che modo?

Da molti anni mi impegno nel sociale. Io e Diego Occhiuzzi siamo gestori di una palestra e facciamo molto per gli altri. Tutti i bambini che appartengono a famiglie bisognose che frequentano la nostra struttura non pagano la retta. Mi prodigo anche nel recarmi presso le Comunità di tossicodipendenti per offrire supporto. Per alcuni anni sono stato un collaboratore di don Pierino Gelmini, vado nelle carceri minorili a parlare con i ragazzi e cercare di farli riflettere sugli errori commessi o che stanno commettendo scegliendo la strada dell’illegalità. E’ un impegno che svolgo volentieri allo scopo di salvare chi ha bisogno e anche se riuscissi a salvare un solo ragazzo per me è motivo di grande soddisfazione.

 Cosa pensa delle interviste e degli intervistatori?

Ho sempre avuto un buon rapporto con i giornalisti. Ho sempre rilasciato con piacere le interviste. Poi tieni conto del fatto che io sono stato un pugile prima e non un attore da sempre che è un ruolo sul quale spesso si è alla ricerca del pettegolezzo. Le mie sono state sempre interviste molto chiare e semplici, non ho dovuto mai difendermi da domande ambigue ed ecco che da qui scaturisce il mio buon rapporto con i giornalisti ed il sottopormi volentieri alle interviste

La sua estate 2021 tra impegni e relax……….

Continuerò con questo spettacolo teatrale e seguirò altri attori che mi hanno offerto delle proposte di lavoro. Quindi il teatro andrà sempre avanti perchè ormai e diventato il mia grande passione. Il mio produttore Maurizio Marino si sta attivando per questa estate 2021 e già abbiamo degli impegni a cui dobbiamo ottemperare.

Quindi ancora tanto impegno ….tra sport e teatro!

Complice un pomeriggio d’estate, si conclude un incontro interessante, dove sport e teatro fanno anche da cornice alla lotta contro l’illegalità. Il messaggio di Patrizio Oliva ai giovani è chiaro e conciso ed anche per questo lo ringraziamo. Conoscere l’impegno del pugile, dell’attore, dello sportivo, del motivatore e del volontario permette di offrire ai lettori il ritratto a tutto tondo di un personaggio che mostra e comunica i valori in cui crede mediante canali privilegiati quali lo Sport ed il Teatro. Lo salutiamo con appuntamento alla prossima performance.
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