The Capri Times

Pippo Pelo

Текст: Caterina Marina Anselmo
Фото: Наталья Галкина Нови
Сентябрь, 2020

Un incontro casuale in un noto locale salernitano, complice involontaria, la più amata dagli italiani: la pizza.

Natalia Galkina Novi fa conoscenza con Cesare Falcone, meglio conosciuto come Pippo Pelo, speaker di Radio Kiss Kiss, nota emittente nazionale nata a Napoli nel 1976, con la quale collabora da circa un trentennio. Tra una foto,, un video e qualche scambio di battute, la richiesta di un’intervista per il nostro giornale, che viene prontamente accolta. Ci troviamo oggia Salerno, sulle alture del centro storico, dove i segni della cultura longobarda e normanna sono evidenti tra vicoli, scale, archi ed antiche vestigia. Accolte nella dimora del nostro showman e conduttore italiano, ci apprestiamo ad ascoltarne la voce non filtrata dal microfono , finalmente in presenza .

Ho affidato quasi tutto alla mia voce

• Cominciamo questo incontro in maniera inconsueta rispetto ai precedenti, chiedendo a Pippo di raccontare in che modo ha conosciuto la nostra Natalia Galkina Novi

Ho conosciuto Natalia in una pizzeria. Avevo fatto una scommessa con gli ascoltatori e, in relazione ad essa , avrei dovuto fare il pizzaiolo per un giorno, in realtà l’ho fatto poi solo per dieci minuti. Natalia era lì, scattava foto e, nel vedere quanto fosse brava, le ho chiesto di girare, quasi al volo, un filmato mentre preparavo la pizza- Lei ha accettato ed è nato il video per il quale, successivamente, ho ricevuto i complimenti da tutti: era perfetto! Quindi, come dicevamo prima, è cominciato tutto con una pizza che suo figlio ha poi mangiato….


• Quindi, il piccolo Andrea, risulta uno dei pochi che hanno avuto l’onore di mangiare una pizza preparata da Pippo Pelo?

Credo sia l’unico ad avere avuto l’”onore” perché è stata l’unica pizza preparata nella mia vita.


• Entriamo poi nel vivo del personaggio. Da “Il Pelo dell’uovo” al “Morning show” mattutino dalle 7 alle 9, la vita tra radio, cinema, tv e teatro: un artista a 360 gradi con una riflessione, più che una domanda. In un mondo laddove l’immagine e l ‘esteriorità sembrano i canali privilegiati della comunicazione, hai affidato tutto o quasi alla tua voce…

Ho affidato quasi tutto alla mia voce perché ritengo che il mio modo di fare radio sia diverso dalla media di chi fa il mio stesso lavoro. Non ho mai pensato di avere una bella voce, ma ho sempre pensato di essere una persona che ha una grande voglia di comunicare sé stesso e quando comunichi te stesso, e lo fai in modo viscerale, avverti la sensazione che la gente, oltre ad ascoltarti, ti veda e ti guardi. Questo ingenera negli ascoltatori che mi seguono da tanti anni, e anche quelli che mi seguono da poco, una sorta di strano sentimento: mi ritengono un loro amico e vivo questo sentimento, quotidianamente, da trent’anni cioè da quando io lavoro alla Radio. Come tu dicevi prima, mi piace spaziare in vari campi ma la radio rimane sempre il “focus” di tutta la mia attività. In Radio non c'è l'immagine, ed é solo attraverso lo strumento “voce“ che puoi far venire fuori la faccia, l'anima, il corpo, l'idea, la tua curiosità, tutte le tue caratteristiche. Ho avuto la fortuna, non so se chiamarla così, di proporre programmi che hanno avuto sempre abbastanza successo, il massimo possibile degli ascolti e questo mi ha dato forza per andare avanti e credere nei miei mezzi, tanto da arrivare un giorno ad essere consapevole del potere che la radio può avere ed è un potere molto forte se lo sai usare in un certo modo. Si arriva a portare il pubblico sempre dalla tua parte, qualsiasi cosa tu poi decida di fare, quali che siano i tuoi gusti del momento, gusti che negli anni sono cambiati, come sono cambiate le mie attenzioni sulle cose: dalla musica all’attualità, alla cultura, alla politica. Qualunque sia l'argomento che io tratto, lo guardo sempre con occhi diversi in relazione al passare del tempo. Tutto questo è fondamentale e questa possibilità di comunicare mi è stata data dalla Radio, ma anche dai risultati che ho ottenuto con il pubblico.

Trent’anni di collaborazione con Radio kiss Kiss.
Trent’anni di collaborazione con Radio kiss Kiss. Come si è svolto questo lungo periodo, dagli inizi ad oggi?
Questi trent’anni sembrano essere volati. Riassumo la mia esperienza in quattro fasi:
Una prima fase notturna che è durata dieci anni e che rappresenta il mio lancio a Radio Kiss Kiss con un programma che si intitolava “Facciamo Candy Candy” con il quale ho vinto anche il Telegatto, premio ambitissimo che Sorrisi e Canzoni TV attribuiva ai migliori programmi e personaggi televisivi. Era un gioco erotico-comico in onda dalla mezzanotte alle tre, che ha avuto un successo straordinario con circa un milione di ascoltatori. E’ stato il primo programma che ho inventato e che ho proposto alla Radio. Precedentemente c’era stato “Il Pelo dell'uovo “ che mi fu proposto nell’estate del 1990 per entrare a Radio Kiss Kiss . In quello stesso anno, a settembre la Radio mi chiese di pensare ad un programma e venne l’idea di “Facciamo Candy Candy” che divenne un programma Cult. Grazie ad esso ho conosciuto tutto il jetset dello spettacolo italiano. Tutti partecipavano a quel programma. La sera mi chiamavano, magari anche sotto mentite spoglie, da Simona Ventura ad Alex Britti, da Max Pezzali a Tiziano Ferro e Laura Pausini. Attraverso quel programma ho conosciuto artisti che poi negli anni sono diventati amici e quindi è stato il mio lancio. Tuttavia, nel momento del massimo successo, ho deciso di lasciarlo e sono passato alla mattina.
-Seconda fase: durata dieci anni, la mattina con ”Pelo e contropelo”, un altro programma con il quale abbiamo vinto la “Grolla d'oro” come miglior programma del mattino. Era un premio istituito da Maurizio Costanzo a Saint Vincent, l'abbiamo vinto due volte e abbiamo lanciato tanti personaggi tra cui Gigi e Ross, i Ditelo voi, Virginia Raffaele, Sergio Friscia, Rosalia Porcaro che hanno fatto parte del cast di quel programma
Terza fase: sono passato al pomeriggio con Facchinetti, tre anni di Radio pomeridiana divertenti, allegri ma mi mancava troppo la mattina
Quarta fase: ritorno a lavorare la mattina e da cinque anni conduco il “Pippo Pelo Show” dalle 07.00 alla 09.00.

• Hai partecipato all’edizione 2020 del Festival di Sanremo. Spieghiamo brevemente ai lettori russi che trattasi di una manifestazione canora laddove, dal 1951, vengono proposti e selezionati dei brani inediti di musica italiana. Un evento mediatico trasmesso in diretta in Eurovisioneed alla Radio.Che tipo di esperienza é stata la partecipazione al Festival della Canzone italiana?
L'esperienza sanremese è sempre molto bella perché quando ci vai con una radio importante come la nostra sei molto considerato. Gli artisti hanno voglia di parlare con te perché le radio sono quelle che decretano il successo piu o meno di una canzone di un'artista e loro hanno sempre molta voglia di parlare e di fare e quindi ti senti al centro delle attenzioni .Dico questo perché a Sanremo ci si va anche quando si lavora in una radio più piccola ma, in tal caso ,devi sperare che qualcuno ti conceda un'intervista . Noi avevamo il problema contrario : tutti volevano venire !Abbiamo lavorato tanto, è stata un'esperienza faticosa perché in realtà c'era soltanto il Pippo Pelo Show ,il mio programma, e si lavorava tutto il giorno. Ci si svegliava alle cinque del mattino per stare tutto il giorno al Festival nella postazione a noi riservata, tenendo testa alla diretta e agli incontri per le interviste agli artisti che venivano mandate in onda il pomeriggio e la sera.mAlla fine dei sei giorni eravamo distrutti dalla fatici ma posso dire che ci siamo divertiti.

• In questa prima parte del 2020, segnata da un periodo durante il quale molte forme d’arte e di spettacolo sono rimaste ferme, quale offerta ha rivolto ai suoi ascoltatori ?
Il periodo del lockdown per la radio è stato molto particolare.Ancora oggi gli ascoltatori ci ringraziano per aver fatto loro compagnia durante il periodo citato. Proprio questa mattina sono stato raggiunto dalla telefonata di una ascoltatrice che raccontava di non essere mai riuscita a prendere la linea precedentemente e che ringraziava per tutto quello che abbiamo fatto durante la chiusura. Per quanto riguarda me e la mia collega Adriana ,abbiamo trasmesso ognuno dalla propria casa ,con la regia che veniva fatta in radio a Napoli , tutto ciò allo scopo di evitare la vicinanza .Nonostante tutto, abbiamo cercato di dare il massimo al nostro lavoro ,non ci siamo fermati un giorno ,abbiamo raccontato tanto e abbiamo cercato di far sorridere. Abbiamo scelto l'ironia, l'allegria, il sorriso la mattina in onda e in quei momenti abbiamo pensato che fosse ancora più importante per la gente sorridere insieme alla nostra compagnia e non gliel’abbiamo fatta mancare. Ti assicuro che non è stato facile perché certi dubbi, certe angosce ,certe paure, le abbiamo avute tutti. Ci sono stati dei periodi proprio bui. In realtà io sono rimasto a casa solo per tre settimane, poi nel periodo successivo mi sono messo in auto per recarmi a Napoli da solo, in un periodo in cui non poteva uscire nessuno, mentre noi della Radio avevamo l'autorizzazione per andare a lavorare e, nonostante avessimo l'autorizzazione, ti assicuro che è stata dura e faticosa esperienza.

• Ritornando all’argomento in apertura, il suo Show mattutino, ha adoperato una formula “inedita” per incontrare gli ascoltatori: le pizzate in giro per l’Italia. Come nasce un’iniziativa tanto particolare?
L'iniziativa è nata per gioco. Un giorno Adriana, che lavora in radio con me , raccontava che quando si va a mangiare la pizza con Pippo si esce in due e ci si ritrova con almeno 30 persone intorno perché io sono così :coinvolgente! Mi piace condividere le cose e così pensai di andare a mangiare una pizza con gli ascoltatori. Ipotizzai che invitando gli ascoltatori alcuni avrebbero anche accettato ma poi non sarebbero venuti. Così si parte per fare una prova, ovviamente trovandosi la radio a Napoli la prima pizza l'abbiamo organizzata lì. In soli cinque minuti dall’invito agli ascoltatori, alla radio arrivarono circa duemila prenotazioni di persone che erano disposte a fare qualsiasi cosa pur di poter partecipare. Alla fine ci ritrovammo talmente in tanti che, per potere ospitare le circa duemila persone prenotate per l’evento, fummo costretti ad optare per un locale di Vico Equense che dispone di più piani di ricevimento. Ovviamente sono rimaste fuori tante persone e in quel momento tantissimi italiani, da Milano come da Roma, da Firenze come da Palermo per citare alcune città dove l'abbiamo organizzata, da Riccione e così via, reclamavano da più parti e decidemmo di fare poi un tour che toccava Firenze, Palermo e Bologna. .Abbiamo fatto una pizzata in varie città e ovunque c’è stato sempre il pienone. Ricordo che si lanciava la proposta in radio, ad esempio, un mese prima della data prevista ma nel giro di un'ora le prenotazioni erano già numerosissime. La serata poi era chiaramente un modo per incontrare gli ascoltatori e noi giravamo per i tavoli per parlare con essi che ci raccontavano le loro esperienze nel mentre ci ascoltavano in onda, ci facevano i complimenti, scattavano le foto con tutti noi. Ad a un certo punto della serata io e Adriana facevamo partire il dj con la musica e tutti si alzavano sui tavoli per ballare per circa un'ora un'ora e mezza: era veramente un convivio, una bella occasione per stare insieme ai nostri ascoltatori. Abbiamo poi programmato Padova ma non siamo riusciti a farla ed infatti in questa organizzazione a noi manca il Veneto. La prevista data di marzo è saltata a causa della chiusura per il lock down. Non è stato più possibile da fine gennaio poterne organizzare altre.


• E per quanto riguarda le altre zone della Campania?

Per quanto riguarda la Campania L'abbiamo percorsa tutta: Avellino, Benevento, Salerno, Napoli, manca solo Caserta ma non è stata ancora scelta perché l'abbiamo collegata a Napoli in quanto trattasi di province molto vicine ma l'idea di fare una pizzata anche a Caserta c'era . Anche a Salerno e Benevento abbiamo fatto il pienone. Sono iniziative particolari ma anche stancanti, sono un vero massacro perché si arrivava nel luogo della pizza, ad esempio alle 7 di sera proprio per salutare tutti e si parla ininterrottamente con la gente che arriva alle 19.30, e fino alle 02.00 di notte il pubblico ovviamente non ti molla un attimo perché ti vuole vedere e vuole parlare con te. L’iniziativa della pizzata ha interessato talmente i media che una professoressa dell'università di Salerno che studia Marketing, ha ritenuto ha ritenuto l'idea della pizzata con gli ascoltatori, cioè l’idea di incontrare a tavola gli ascoltatori a tavola, qualcosa di talmente all'avanguardia che mi ha chiesto d un incontro all'Università per parlare di questo con i suoi studenti alla facoltà di Economia e Commercio a Salerno.


• E ora gli scherzi telefonici del suo programma mattutino….

Gli scherzi sono nella mia indole. Li ho sempre fatti a casa ai miei fratelli e i miei amici Ai tempi di “Pelo e contropelo” pensai di farli in Radio agli ascoltatori. Non potevo sapere se fossi stato bravo o meno a farli ma era necessario provare e, nel provare e con il tempo,mi resi conto del fatto che riuscivano bene . Aggiungo che, a quel tempo ,non li faceva quasi nessuno: eravamo tra i primi e credo che grazie agli scherzi io abbia vinto alcuni premi. Il più bello è stato quello relativo al programma televisivo” Scherzi a parte “. Sono sta per loro autore di molti scherzi , nonché attori in essi, interpretando me stesso cioè Pippo Pelo. A volte invitavo in radio un artista e gli facevamo uno scherzo, tra essi Giorgia ,Toto Cutugno, Michele Placido .


• Nel suo lavoro, ci sono state occasioni di contatto con la Russia o personaggi russi?

Ho incontrato persone russe qui in Italia. Dico persone perché personaggi dello spettacolo non ne ho incontrati. Non sono mai stato in Russia anche se è un viaggio che desidero intraprendere .Mi piacerebbe tanto vedere Mosca e dintorni. Ho avuto poi tanti ascoltatori russi perché in Italia ne abbiamo tanti che vivono nel nostro paese. Russi e non solo, stranieri in genere che ascoltano la radio e mi sono reso conto in questi anni essa he la radio viene ascoltata dagli italiani, ma in modo particolare dagli stranieri, da quelle persone un po' più sole che vengono in Italia per qualsiasi motivo che può essere di studio, di lavoro, per qualsiasi cosa o perché sono mogli di italiani e sono le persone che si legano di più alla radio. Io ho parlato tante volte con donne russe, ascoltatori uomini russi che vivono in Italia e ci siamo fatti raccontare il mondo visto dai loro occhi anche perché noi trattiamo molti argomenti non legati propriamente all'Italia ma anche quelli dei paesi degli ascoltatori, anche stranieri che vivono fuori Italia e, durante il lock down particolare, c'è piaciuto parlare con le persone fuori Italia per sapere come stavano vivendo il periodo e chiedevamo soltanto telefonate dall'estero. Noi pensavamo che chiamassero tutti italiani residenti all'estero invece hanno chiamato tantissimi stranieri che ascoltano la radio attraverso l'app di Radio Kiss Kiss: finlandesi, russi, americani,, australiani veramente da tutto il mondo. Esiste tanta gente che ama la cultura italiana e la radio, trasmettendo le canzoni italiane più belle degli artisti più famosi e più bravi, ha permesso di scoprire che c'è un mondo di persone che ama l'Italia e ascolta la musica italiana.


• Chi e’ e cosa fa Pippo Pelo a microfono spento? Il tempo libero, gli hobby, le passioni.

Dipende dai periodi. Quando ho lavorato a Roma nel programma di Caterina Balivo, prendevo il treno a Salerno alle 10:30 per andare in TV per poi riprenderlo alle 17.30 per ritornare a Salerno e così il giorno dopo e così via, per cui quel periodo massacrante non avevo spazio. Ora sono un po' più libero e mi occupo più di me stesso. Ho sospeso la palestra causa lockdown ma la riprenderò. Faccio sport e vorrei finire un libro che sto scrivendo per Mondadori e che dovrò finire prima o poi. Per di più mi dedico anche ad altre cose: fino a gennaio ho fatto anche del teatro. Più precisamente ho ripreso a fare teatro. Già anni fa lavoravo nella compagnia di Vincenzo Salemme che ho lasciato perché troppo impegnativo e non mi permetteva di lavorare in radio. Non riuscivo a conciliare le due attività e ho commesso la follia di riprendere con il “Teatro nuovo” di Salerno in una commedia di Vincenzo Salemme che mi ha impegnato fino a febbraio. Ripeto, dipende dai periodi. In questo momento cerco di stare in Campania e dintorni altrimenti in giro l'Italia per l'attività collaterale della radio cioè l'organizzazione degli eventi.


• Da bambino… ascoltava la radio? Ha dei ricordi particolari?

Ho quattro fratelli e una sorella , mio padre medico che non c'è più, mia madre insegnante di lettere che non c'è più e vivendo in casa in tanti, anche con i nonni, eravamo in dieci :una famiglia numerosa e bellissima. Essendo in tanti mio padre ci aveva messo in riga per cui a turno, ogni giorno, si doveva dare una mano in casa e si doveva dovevano lavare i piatti e rimettere a posto la cucina . Come dicevo prima a turno, ogni giorno, dal lunedì al sabato, toccava ad un fratello. Dal lunedì al sabato, ogni giorno, uno di noi riordinava la cucina mentre la nostra collaboratrice domestica restava sul terrazzo a fumare la sigaretta. Questo accadeva perché mio padre voleva che noi dessimo una mano in una casa dove eravamo in tanti. Il mio turno cadeva di mercoledì. Il lavoro durava circa due ore ed in queste due ore cominciai ad ascoltare la radio. Avevo circa 13 anni, ascoltavo Rai stereo 2 che era la radio nazionale ed i bravi conduttori e mi piaceva già la musica. Tuttavia non pensavo di riuscire a lavorare in Radio o che potesse essere nelle mie corde e così, lavando i piatti ed ascoltando la radio, andai avanti con questo sogno fino ai 17 anni e mezzo, allorquando hanno aperto una radio sotto il mio palazzo, Radio Bussola 24 che è tuttora funzionante. Insieme ad un amico sono andato a bussare alla porta della radio per chiedere al loro proprietario se ci poteva coinvolgere in una trasmissione. Il direttore ci guardo con aria meravigliata quasi a dire:” ma questi da dove sono venuti”? Poichiese che tipo di esperienza avessimo e raccontammo di non averne nessuna ma che ci sarebbe piaciuto fare qualcosa. Ci sottopose ad un provino e dopo 2 ore, scoprendo che eravamo bravi, eravamo già in onda. Così cominciò la mia esperienza e mi appassionai fino a che dopo 3-4 anni ho cominciato a martellare alla porta di Radio Kiss Kiss, che era già una radio importante, che prendeva a lavorare artisti che venivano dalla Rai .Io sono stato uno degli sconosciuti ,all'epoca ,che hanno preso e su cui hanno scommesso tantissimo e ,per fortuna, li ho ripagati perché i risultati sono arrivati .Devo ammettere che sono stati bravi anche loro a credere in me che ci tenevo tantissimo Appena mi presero mi misero in onda solo la domenica in uno spazio della durata di un’ora. poi dopo un mese mi passarono il sabato e la domenica. Poi cominciai tutti i giorni e da allora non mi sono più fermato.


• Tra non molto cominceremo a pensare al Natale. In una delle domande precedenti ho fatto riferimento alle tue passioni. Una di esse sembra essere rappresentata dai mercatini di Natale…

E’ così, infatti sono un appassionato dei mercatini di Natale, dal classico napoletano all'albero del nord Europa. Ho fatto i miei giri per vedere tutti i mercatini possibili. Mi piacerebbe vederli anche in Russia perché so che anche lei la tradizione natalizia è molto sentita. Un giorno, parlando con mio fratello gli chiesi se fosse il caso di organizzare un mercatino con tutti i crismi. Sicuramente non sarebbe stato facile perché dalle nostre parti tutto si rende difficile e si corre il rischio di far diventare una manifestazione una fiera paesana. Grazie, invece, al supporto dell'allora sindaco di Pontecagnano, dottor Sica, che aveva creduto in questa operazione, ci ha dato una grossa mano. La manifestazione aveva dei costi anche abbastanza alti ma siamo riusciti a mettere su una manifestazione che in due anni è diventata di successo. Vedevamo i pullman arrivare da tutte le parti per vedere il nostro mercatino. Pensa che un giornale inglese, anzi, un libro inglese aveva inserito il mercatino di Pontecagnano al settantesimo posto tra i cento mercatini d'Europa più belli


• Un bel primato ...direi!

Sì, un bel primato! E se si pensa che solo in Italia ce ne sono più di cinquecento, abbiamo motivo per ritenerci ampiamente soddisfatti.


• Con l’accenno al Natale, ci avviciniamo alla chiusura di questo incontro. Prima di congedarci e lasciare la squisita ospitalità con vista sui tetti e sul Golfo di Salerno, invito Pippo Pelo a rivolgere un saluto ai nostri lettori, ringraziando contemporaneamente per la mostrata disponibilità, simpatia e professionalità.



Pippo Pelo vi saluta e vi ricorda, sia che vi troviate in Italia ,sia che vi troviate in Russia quando arriverete qui da noi ,di sintonizzarsi su Radio Kiss Kiss ...soprattutto al mattino !




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