The Capri Times




Sant’ Andrea Apostolo


…riflessioni sulla festa ortodossa di Amalfi
Testo: Caterina Marina Anselmo
Foto: Natalia Galkina Novi
Dicembre, 2022
Andrea, fratello di Pietro, primo apostolo di Cristo, nasce a Betsaida, importante città costiera al confine con la Galilea. È stato anche lui apostolo di Gesù e oggi è santo per la Chiesa cattolica come anche per quella ortodossa. E’ in quest’ultimo contesto che lo storico Michail Talalay, stimato studioso ed eccellente collaboratore della nostra rivista, racconta ai lettori alcuni aspetti della leggenda e della storia del Santo le cui reliquie sono custodite nello splendido Duomo di Amalfi, perla della costiera che si snoda da Vietri sul mare alla Punta Campanella.
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                            Michail Talalay 
M.T.
Mi trovo in Amalfi, in questi giorni di Dicembre, in occasione di due grandi eventi: la pubblicazione di un libro di cui parleremo in altra sede e la ricorrenza dei festeggiamenti di Sant’Andrea.

Egli è l’apostolo che ha portato la fede cristiana nelle future terre russe e per noi il piu grande ed importante Santo. Fu Pietro il Grande a introdurne il culto statale (era venerato anche prima) ponendolo come protettore ufficiale della Russia.
In suo onore lo Zar nel 1698 fondò l’Ordine imperiale di Sant’Andrea apostolo, il primo e più alto degli ordini dell’impero russo. L'onorificenza venne abolita dopo il crollo dell’impero e sotto il governo dell’URSS, e ripristinata nel 1998. A tutt’oggi è e rimane la massima onorificenza sia nella Russia prerivoluzionaria che nella Russia moderna.
Sant'Andrea è anche considerato l'apostolo che ha portato la fede Cristiana nelle future terre russe. Secondo la leggenda si spinse fino al Mar Nero.
E’ possibile che sia arrivato verso il Dnepr ed anche verso la futura Kiev.
La fama del Santo ha fatto sì che in suo onore fossero costruite molte chiese ed a lui dedicate molte feste. Tuttavia, quello che mi preme sottolineare è che i russi non sapevano che le reliquie di Sant’Andrea fossero state traslate e custodite dagli italiani, tra cui gli amalfitani tra i quali ci troviamo oggi, alla vigilia della festività ortodossa del 13 dicembre. Trattasi di una scoperta abbastanza recente per la storia Cristiana. 
Tornando indietro nel tempo, al 1208 l’anno della traslazione delle sue reliquie da Costantinopoli ad Amalfi, i russi sapevano, per esempio, che le spoglie di San Nicola erano state condotte a Bari dal 1087, motivo per il quale la città era divenuta meta di numerosi pellegrinaggi, ma che in Italia fossero custodite anche le spoglie di Sant’Andrea è un fatto rimasto a lungo sconosciuto. Era solo il 1845 quando il grande scrittore ortodosso Andrej Murav’ёv, in pellegrinaggio in Italia, durante un’escursione giunse in questi luoghi dalle colline e dalle montagne (a quel tempo era difficile arrivare dal marerimanendo particolarmente colpito dal fatto che nella cittadina di Amalfi fossero custodite alcune reliquie del Santo “della cui esistenza era stato, fino ad allora, all’oscuro”.
Cominciò cosi ad invitare i pellegrini ortodossi a visitare il Duomo e le reliquie del Santo. 
Nel curare la traduzione in italiano del suo racconto “Lettere romane” mi sono accorto che le pagine dedicate ad Amalfi rappresentano un resoconto pieno di entusiasmo, amore, simpatia verso la cittadina e verso la costiera.
Nel frattempo il libro è stato riproposto sia al pubblico russo che al pubblico italiano.




ARCIPRETE Michail Povaljaev

Possiamo dire quindi che i russi, i bielorussi ed anche gli ucraini hanno scoperto le reliquie ed il corpo di Sant'Andrea ad Amalfi solo recentemente perché dopo la visita di Andrei Murav’ёv,
 nell’800 seguì la Rivoluzione, poi la guerra ed altri eventi per cui solamente negli anni novanta del ‘900 gli ortodossi orientali ne hanno conosciuto l’esistenza.
Per quanto riguarda questo territorio, venti anni fa è stata fondata a Napoli una nuova comunità ortodossa che, proprio a causa della vicinanza con Amalfi, è stata intitolata a Sant’Andrea per cui la parrocchia napoletana ha una venerazione particolare verso il Santo raffigurato in vari punti della Chiesa e sull’iconostasi e troviamo qualche piccola reliquia dedicata. Il tutto costituisce un riferimento importante per gli ortodossi che vivono a Napoli e dintorni. Ogni anno, alla vigilia della festa i “ fedeli” provenienti da Napoli, giungono in pellegrinaggio ad Amalfi, dove ricevono accoglienza anche dai residenti. Quest’anno il gruppo è guidato da padre Michail Povaljaev, un ucraino di Charkiv, da tempo in Italia, che è stato prima parroco in Sardegna, poi a Napoli. Insieme a lui è anche un altro sacerdote, padre Avgustin Morozov, un monaco venuto in Italia per studiare a Roma presso l’Istituzione Teologica Pontificia. Oggi guida a Salerno una piccola comunità ortodossa mista formata da ucraini, moldavi e russi. In questo modo la chiesa multietncia cerca, con le preghiere, di superare questi terribili tempi caratterizzati da una guerra fratricida.


Oggi 11 Dicembre 2022 vigilia della Festa di Sant’Andrea, siamo qui riuniti con padre Avgustin e padre Michail per celebrare il Moleben.
Mi è stato chiesto di sottolineare durante il rito, sia in italiano che in russo, che in slavo ecclesiastico, l’importanza della costruzione del maestoso Duomo dove noi veniamo spesso a pregare il nostro Santo, perché ha permesso la custodia delle reliquie e il culto da parte dei pellegrini.
In chiusura di questo breve incontro, ringrazio tutti i presenti e chi leggerà poi, augurandomi e sperando che le nostre preghiere portino alla pace ed alla salvezza delle nostre anime.
Con le parole di augurio di pace e serenità concludiamo il breve incontro con l’esperto Michail Talalay al quale diamo appuntamento, sin da ora, per un prossimo “impegno” culturale, per un approfondimento sulla figura del Santo e dei Santi russi venerati in Italia.

A presto…!
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