C.M.A.: E veniamo al trio Salvatore Mortella, Luigi Sgaglione e Giuseppe Fasano con il loro
VE.N.TO CAMPANIA STYLE. Al trio chiedo come si è formato il gruppo e quali sono i motivi che hanno portato alla scelta del cocktail selezionato
Salvatore M.: Sono Salvatore Mortella e rispondo anche per i miei colleghi. Intendo innanzitutto salutare e ringraziare i cugini Sergio e tutta la proprietà del Gambrinus che mettono sempre a disposizione la loro straordinaria struttura, collocata nella parte più bella o, quanto meno, più conosciuta di Napoli. Nel contempo ringrazio l’AIBES della quale faccio parte da un pò di anni e ringrazio anche Gianni Anselmo, il nostro responsabile nazionale per la Didattica, che mi coinvolge sempre nelle sue iniziative. A questi faccio seguire un terzo ringraziamento, del quale spesso ci si dimentica. Voglio ringraziare e lodare i ragazzi che lavorano al Gambrinus perché quando arriviamo noialtri comunque invadiamo il loro spazio vitale e di lavoro ma nonostante ciò si mettono a disposizione sempre.
Questo pomeriggio, io e Luigi, pur essendo arrivati a Napoli più tardi del previsto a causa di questioni di lavoro, appena varcata la soglia del Caffè abbiamo trovato subito riscontro da parte loro che si sono attivati immediatamente per l’organizzazione necessaria. Apprezzo molto il loro impegno.
MI chiedi poi come si è creato il gruppo?
Ebbene, io e Sgaglione ci conosciamo da tantissimi anni, abbiamo condiviso numerose esperienze, abbiamo riscoperto insieme antiche tecniche che non venivano più utilizzate. Abbiamo lavorato divertendoci, spesso senza prenderci troppo sul serio, giocando un pò sulle ricette ed utilizzando anche delle attrezzature che erano state dimenticate negli anni passati ma che oggi, posso dire, sono nelle mani di tutti.
Con Peppe Fasano ho lavorato per tanto tempo quando nei locali ci si recava per puro divertimento, laddove i cocktail erano importanti ma più importante era l’ambiente che si creava intorno e posso dire di essere stato fortunato per essermi ritrovato sempre in situazioni favorevoli in cui lavorare era un vero piacere ed è noto che, in simili circostanze, il lavoro non pesa. Quindi, sulla base delle esperienze pregresse a cui ho fatto cenno prima, ci siamo ritrovati ed insieme abbiamo scelto un cocktail che possiamo definire innovativo, uno degli ultimi che è stato inserito nella lista dell’IBA ed è un prodotto principe italiano. Per rimanere in tema, utilizziamo una grappa del nostro territorio. Per ritornare alla domanda iniziale, cioè come si è formato il gruppo, mi sento di aggiungere che si è formato quasi senza metterci d’accordo, oserei dire quasi per magia, mediante quel fenomeno impalpabile che è l’affinità che si crea tra chi ha la stessa visione del mondo del Bar e della miscelazione. Che dire ancora di Giuseppe Fasano?
Affermo che è un grandissimo artigiano, una persona che sa fare bene le cose, una persona che guarda un oggetto ed è capace di ricrearlo, che osserva un’attrezzatura e la ricrea con le sue mani, e approfitto per segnalare che è bravo anche nel lavorare la ceramica, ha realizzato un affumicatore, crea bolle di fumo. E’ davvero straordinario in questo campo, oltre ad essere bravissimo nel suo mestiere, uno dei più forti tra le maestranze!