The Capri Times

Maggio 2025
Era il 13 maggio 1806: una data importante per chi ama l’arte della miscelazione e della creazione dei cocktail. E’ la data in cui il termine “cocktail” fu menzionato dalla rivista “The Balance and Columbian Repository”, per indicare e descrivere un liquore stimolante composto da alcolici, zucchero, acqua e amari.
Da allora risultano sempre più numerose le iniziative promosse da bar e ristoranti che, per celebrare l'occasione, offrono drink speciali, masterclass e degustazioni.
Per l’Edizione 2025, nel lungo elenco degli eventi dedicati al World Cocktail Day, per i nostri affezionati lettori, abbiamo selezionato una città, un luogo particolare ed un team di esperti nell’arte che combina passione, creatività, tecnica, conoscenza degli ingredienti utili alla creazione di singolari ed eccellenti drink.
Siamo a Napoli, nella Piazza Trieste e Trento, nei pressi del Teatro San Carlo, negli storici locali del caffè Gambrinus, immersi in un’architettura di stile liberty laddove regnano eleganza e raffinatezza e nessun dettaglio è lasciato al caso. In questo luogo, unico ed affascinante, l’organizzazione dell’esperienza del World Cocktail Day è affidata ad un team di professionisti esperti nel settore, rappresentanti dell’A.I.B.E.S.Campania (Associazione Italiana Barmen e Sostenitori).

Diamo la parola a Michele Sergio, contitolare del Gambrinus che, in apertura, augura il Benvenuto a tutti i visitatori del World Cocktail Day 2025 e risponde ad alcune domande per i nostri lettori.

C.M.A.: Dottor Sergio, un ringraziamento particolare per la disponibilità offerta nel dedicarci tempo in una giornata speciale come il 13 maggio, in un momento in cui fervono i preparativi per l’apertura della manifestazione prevista alle ore 18 e a cui manca poco. Cosa accade oggi al Gran Caffè Gambrinus?
Michele Sergio: Il Caffè Gambrinus è uno storico caffè conosciuto appunto per la caffetteria e per la pasticceria. Tuttavia non tutti sanno che nel locale si possono gustare anche ottimi drink e degli ottimi cocktail preparati dai nostri bravi Barman. Ciò premesso, siccome Napoli non è conosciuta come città dei cocktail, magari si parla di limoncello, del liquore Strega di Benevento, ma quando si parla del bere miscelato si pensa maggiormente ad altre Regioni come il Piemonte ed il Veneto, si è pensato di organizzare un evento per ricordare a tutti gli avventori che ci verranno a trovare ed alle persone che ci vedranno sui Social che anche a Napoli ci sono validi professionisti del settore. Validi Barmen , anche facenti parte dell’AIBES che tutti i giorni lavorano a contatto con il pubblico offrendo ottimi drink ed un servizio impeccabile. Lo scopo è valorizzare la figura del barman che ritengo un professionista che non solo conosce la materia ma che sa anche come approcciarsi al cliente ed al pubblico in generale. Di qui l’idea di organizzare un evento al Caffè invitando i Barmen dell’AIBES che si sono recati da noi molto volentieri e con grande impegno hanno predisposto le loro postazioni per offrire al pubblico le loro creazioni.
Il tutto è stato pensato per restare in stretta connessione con i prodotti della Regione Campania e con le nostre eccellenze enogastronomiche. Ogni Barman propone un cocktail rivisitato con un ingrediente di origine campana. C’è chi ha pensato al basilico , chi al pomodorino, chi ha proposto il peperone “mbuttunato” ( imbottito) per proporre la propria personale variante. Mi piace pensare che l’evento di oggi costituisca anche una splendida occasione per festeggiare i Barman e la loro professionalità.
Per quanto mi riguarda , in abbinamento ai cocktail, il nostro chef ha preparato una varietà di stuzzicheria caratteristica del nostro territorio come pizzettine napoletane, le margheritine, il panino napoletano e tanti altri “sfizi”. La scelta della stuzzicheria offerta non è casuale ma pensata attentamente per creare una combinazione adeguata alle caratteristiche organolettiche di ciascun elemento proposto.
Mi auguro che il pubblico apprezzi e che Napoli diventi anche una città del bere sottolineando, tuttavia, che pensiamo ad un bere solo ed esclusivamente “responsabile”..

 C.M.A.: All’intervento di Michele Sergio segue Fabio Pinto, Tesoriere Nazionale AIBES .Parliamo ora dell’evento che ci ha portati qui stasera e di come è stato organizzato, in sala, il percorso di degustazione?
Fabio P.: Nella sala sono allocate cinque postazioni organizzate dai Bartender AIBES della sez. Campania a cui fanno capo tre rappresentanti di categoria. In ognuna si propone e si offre un drink scelto tra i più grandi classici. I Cocktails dell’evento sono stati realizzati da me, da Mario Villani, Angelo Perillo, Gianni Anselmo, Antonio Fraschetti, Andrea Pinto, Rossella Anselmo, Jack Prisco, Francesco Varnelli, Marco Cimmino, Luigi Sgaglione, Salvatore Mortella, Giuseppe Fasano, Amedeo Saide, Alfredo De Simone e Rosario Restino,nostro grande Vice Fiduciario. In locandina è riportato l’elenco dei cocktail in ordine di postazione con l’indicazione degli ingredienti utilizzati.

C.M.A.: Ci presenti il cocktail che ha scelto di preparare per gli ospiti della serata ed i colleghi che ti affiancano in postazione?
Fabio P.: Io ed i miei colleghi aspettiamo il pubblico per offrire il “New York Sour", un drink alquanto alcolico, fresco, piacevole, che viene completato con del vino rosso on top.
Il vino offerto per la serata è un Aglianico, scelto per restare nel contesto territoriale e, per accompagnare la bevuta, per attenuare leggermente il colpo dell’alcool, il proprietario del locale, praticamente il padrone di casa, ha predisposto un buffet di fritti napoletani. I nostri ospiti, quindi, potranno prima approfittare della bravura dei barman AIBES e in un secondo momento, gustare le prelibatezze dello chef. I giovani che mi affiancano sono Mario Villano che opera a “Le Tavernelle “ di Paestum (Sa) ed Angelo Perillo, un giovane di San Giuseppe Vesuviano che lavora a Firenze presso l’Hotel Tivoli Palazzo Gaddi, un hotel 5 stelle lusso con minibar.
C.M.A.: Approfitto per una domanda rapida ai giovani barman che affiancano Fabio.
Mario Villano da Paestum a Napoli…una breve riflessione su quanto sta accadendo in questo momento:
Mario V. : Sto vivendo una bella esperienza in un Caffè che ci emoziona per la sua storia e per la sua classe. Posso dire che per me è certamente un onore poter servire qui in questa circostanza.
C.M.A.: Quale riflessione, invece, offre ai nostri lettori Angelo Perillo?
Angelo P.: sono un giovane campano, originario di San Giuseppe Vesuviano, lavoro a Firenze presso l’Hotel Tivoli Palazzo Gaddi, un hotel cinque stelle lusso. Sono arrivato fin qui grazie all’Associazione ed ho colto l’occasione per poter vedere da vicino il Gambrinus e poter lavorare al suo interno in questa giornata particolare.
C.M.A.: Angelo, tra Napoli e Firenze… noti qualche elemento comune?
Angelo P.: Rispondo molto semplicemente che trovo caotiche entrambe!

C.M.A.: Dalla postazione n. 2, capitanata dal Responsabile Nazionale per la didattica Prof. Gianni Anselmo con la collaborazione di Antonio Fraschetti, Amedeo Saide e Rossella Anselmo, una sintesi di Antonio al quale chiediamo di presentarsi e descrivere la loro proposta
Antonio F.: Saluto tutti i lettori e mi presento: Sono Antonio Fraschetti, docente IPSSAR dove insegno Sala e Vendita, nonché titolare di "Art Cafè", un locale di Nocera Inferiore in provincia di Salerno. Sono iscritto all’AIBES dal 2011 come capo barman. Oggi sono qui presente, con i miei colleghi, per preparare il “Gin basil smash”, un cocktail fresco e dissetante, ideale a tutte le ore. Utilizziamo una base Gin, con succo di limone fresco, basilico e … infine aggiungiamo un’aria al cetriolo e decoriamo con una foglia di basilico e pomodorino. Aspettiamo il pubblico qui al Gambrinus per far degustare i nostri drink preparati con i prodotti delle eccellenze campane.
C.M.A. Continuando il percorso la mia attenzione viene attratta dalla postazione che offre lo “Spritz mbuttunato”, coordinata dai fratelli Gianluca ed Emanuelle Busiello che ci illustrano, in breve, le fasi di preparazione.
Al World Cocktail Day abbiamo portato una versione inusuale di Spritz abbinato ad un peperone arrosto che qui a Napoli si chiama "peperone ‘mbuttunato”. Il nostro aperitivo viene preparato con una base di Daddy, un aperitivo artigianale a km.zero prodotto da noi. Si tratta di un Bitter 100 % campano. Non è troppo dolce né troppo amaro perché siamo riusciti a trovare il giusto equilibrio, lo blendiamo con dell’alga Kombu  e delle bucce di limone per conferire un tocco di sapidità “marina” in unione con l'acidità dell’agrume.
Concludiamo con il nostro fermentato di passion fruit e peperone, precisando che si tratta di peperone arrostito, e lo completiamo con un finto frutto della passione in miniatura che rappresenta la vera emozione dell’aperitivo Daddy: un frutto da mangiare in un unico boccone che va schiacciato in bocca al quale far seguire subito dopo il drink.

C.M.A.: E veniamo al trio Salvatore Mortella, Luigi Sgaglione e Giuseppe Fasano con il loro VE.N.TO CAMPANIA STYLE. Al trio chiedo come si è formato il gruppo e quali sono i motivi che hanno portato alla scelta del cocktail selezionato
Salvatore M.: Sono Salvatore Mortella e rispondo anche per i miei colleghi. Intendo innanzitutto salutare e ringraziare i cugini Sergio e tutta la proprietà del Gambrinus che mettono sempre a disposizione la loro straordinaria struttura, collocata nella parte più bella o, quanto meno, più conosciuta di Napoli. Nel contempo ringrazio l’AIBES della quale faccio parte da un pò di anni e ringrazio anche Gianni Anselmo, il nostro responsabile nazionale per la Didattica, che mi coinvolge sempre nelle sue iniziative. A questi faccio seguire un terzo ringraziamento, del quale spesso ci si dimentica. Voglio ringraziare e lodare i ragazzi che lavorano al Gambrinus perché quando arriviamo noialtri comunque invadiamo il loro spazio vitale e di lavoro ma nonostante ciò si mettono a disposizione sempre.
Questo pomeriggio, io e Luigi, pur essendo arrivati a Napoli più tardi del previsto a causa di questioni di lavoro, appena varcata la soglia del Caffè abbiamo trovato subito riscontro da parte loro che si sono attivati immediatamente per l’organizzazione necessaria. Apprezzo molto il loro impegno.
MI chiedi poi come si è creato il gruppo?
Ebbene, io e Sgaglione ci conosciamo da tantissimi anni, abbiamo condiviso numerose esperienze, abbiamo riscoperto insieme antiche tecniche che non venivano più utilizzate. Abbiamo lavorato divertendoci, spesso senza prenderci troppo sul serio, giocando un pò sulle ricette ed utilizzando anche delle attrezzature che erano state dimenticate negli anni passati ma che oggi, posso dire, sono nelle mani di tutti.
Con Peppe Fasano ho lavorato per tanto tempo quando nei locali ci si recava per puro divertimento, laddove i cocktail erano importanti ma più importante era l’ambiente che si creava intorno e posso dire di essere stato fortunato per essermi ritrovato sempre in situazioni favorevoli in cui lavorare era un vero piacere ed è noto che, in simili circostanze, il lavoro non pesa. Quindi, sulla base delle esperienze pregresse a cui ho fatto cenno prima, ci siamo ritrovati ed insieme abbiamo scelto un cocktail che possiamo definire innovativo, uno degli ultimi che è stato inserito nella lista dell’IBA ed è un prodotto principe italiano. Per rimanere in tema, utilizziamo una grappa del nostro territorio. Per ritornare alla domanda iniziale, cioè come si è formato il gruppo, mi sento di aggiungere che si è formato quasi senza metterci d’accordo, oserei dire quasi per magia, mediante quel fenomeno impalpabile che è l’affinità che si crea tra chi ha la stessa visione del mondo del Bar e della miscelazione. Che dire ancora di Giuseppe Fasano?
Affermo che è un grandissimo artigiano, una persona che sa fare bene le cose, una persona che guarda un oggetto ed è capace di ricrearlo, che osserva un’attrezzatura e la ricrea con le sue mani, e approfitto per segnalare che è bravo anche nel lavorare la ceramica, ha realizzato un affumicatore, crea bolle di fumo. E’ davvero straordinario in questo campo, oltre ad essere bravissimo nel suo mestiere, uno dei più forti tra le maestranze!

C.M.A.: E ora ci descriveresti il cocktail prescelto che ha per nome VE.N.TO. CAMPANIA STYLE ?
Salvatore M.: Per la descrizione direi di partire dal nome : VE.N.TO., un acronimo di Veneto e Trentino, regioni storicamente produttrici di grappa. Un prodotto che per anni è stato considerato di scarto che successivamente è diventato il distillato principale italiano. La grappa può essere prodotta solamente in territorio italiano e sappiamo che deriva dalla vinaccia, dallo scarto della lavorazione del vino. Dicevamo prima che la grappa viene prodotta nelle citate regioni del Nord, oggi invece viene prodotta anche al Sud e in altre zone d’Italia. Per quanto ci riguarda, ci interessiamo oggi di quanto viene prodotto in Campania per cui la nostra scelta si è orientata su una grappa di Aglianico, un antichissimo vitigno campano, di origine greca, che da noi viene coltivato in qualsiasi territorio predisposto alla produzione di uve da vino. Al Sud, oltre che in Campania, l’Aglianico viene coltivato in parte della Puglia ed in alcune zone della Basilicata.
Altri ingredienti sono lo sciroppo di camomilla, un prodotto home made difficile da trovare sul mercato anche se nel frattempo molte aziende si stanno attivando in merito, succo di limone esclusivamente campano. Ed ancora sciroppo di zucchero e miele per arrivare ad un cocktail morbido che, allo stesso tempo, ha una struttura forte data dalla grappa pungente che, a sua volta, viene smussata dagli ingredienti citati. Il limone fornisce acidità e freschezza e il profumo della camomilla, unito alla dolcezza del miele, crea il mix rivisitato con i prodotti del nostro territorio.
La parte innovativa, che è quella che attira maggiormente l’attenzione, che ci da il cosiddetto effetto “WOW!“ è l'utilizzo delle bolle di fumo che, oltre all’effetto scenico che viene a
crearsi, rilasciano nel cocktail un leggero aroma affumicato dal risultato molto gradevole.

C.M.A.: Le riflessioni finali e le conclusioni sull’Edizione 2025 del Word Cocktail Day le affidiamo al prof. Gianni Anselmo, docente IPSSAR, Responsabile Nazionale per la didattica AIBES
Gianni A.: Possiamo ritenerci pienamente soddisfatti per la conclusione di un percorso iniziato già nelle settimane precedenti. Io ed i miei collaboratori ci siamo recati spesso qui al Gambrinus per le attività preparatorie di questo evento che, grazie alla disponibilità di Michele Sergio, Benedetta Sergio, Massimiliano Rosati, Arturo ed Antonio Sergio che mettono spesso a disposizione lo storico locale di cui sono proprietari, hanno reso possibile la serata. Dalle 18 alle 20, come da calendario, i visitatori hanno apprezzato i barman coinvolti ed i drink offerti. Approfitto per ringraziare tutti per la disponibilità offerta, che permette a tutti noi ed all’AIBES che rappresentiamo, di valorizzare il lavoro dei Bartender. Ci riteniamo soddisfatti anche per aver contribuito alla promozione di prodotti d’eccellenza campani, come gli agrumi, i pomodorini, il basilico, i distillati di uve locali, in un contesto inusuale ed innovativo. Vi aspettiamo per la prossima edizione!
A conclusione della giornata ringrazio tutti gli intervistati che , con il loro contributo e la loro disponibilità permettono la crescita del nostro giornale con pagine interessanti.
In modo particolare si ringrazia il Prof. Gianni Anselmo per l’invito alla manifestazione alla quale siamo stati ben lieti di partecipare e di condividere con i nostri lettori.
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